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ARCI CACCIA: SI CHIUDE LA CACCIA MA CONTINUA IL BRACCONAGGIO ELETTORALE

ARCI CACCIA: SI CHIUDE LA CACCIA MA CONTINUA IL BRACCONAGGIO ELETTORALE

Veneziano: “Provvedimenti spot mentre sono irrisolti i gravi problemi del settore venatorio”.

“Domani, domenica 31 gennaio, si chiude una stagione venatoria caratterizzata quasi esclusivamente dalle incursioni di esponenti politici che hanno promosso soltanto il bracconaggio elettorale, a scapito di una caccia sostenibile, senza occuparsi minimamente dei gravi problemi irrisolti del settore”: questo il commento del Presidente Nazionale Arci Caccia Osvaldo Veneziano.

“Mi riferisco in particolare – sottolinea – ai danni prodotti dalla fauna all’agricoltura, ai ritardi nei trasferimenti delle tasse di concessione dallo Stato alle Regioni che impediscono la corretta gestione degli Atc, dei Comprensori Alpini, delle Province e la tutela del patrimonio faunistico nazionale ed alla mancata promozione di un rapporto sinergico e funzionale fra cacciatori, ambientalisti ed agricoltori”.

“Ci auguriamo – continua Osvaldo Veneziano – che dopo le elezioni regionali si possa riprendere, in Parlamento e nella società civile, un dialogo costruttivo senza subire provvedimenti e proposte di legge propagandistiche che somigliano soltanto a squallidi spot elettorali e che sono stati sconfessati da esponenti stessi di governo e maggioranza di centrodestra. Auspichiamo quindi che possa essere inaugurata, per ridare dignità e ruolo all’attività venatoria, una nuova stagione caratterizzata dalla certezza del diritto e dall’adesione agli indirizzi comunitari nello spirito della Legge 157 del 1992 e dei principi fondanti”.

“In questa direzione – conclude il Presidente nazionale – meritano un plauso le leggi sulla caccia di Toscana ed Emilia Romagna che dovrebbero rappresentare un esempio per la stesura dei programmi elettorali per il governo delle Regioni”.

ARCI CACCIA – DIREZIONE NAZIONALE

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