TOP-MENU

BASSOLINI: “VOTO 4 ALL’IMPREPARATO MINISTRO DELLA SALUTE SULL’AVIARIA”

BASSOLINI: “VOTO 4 ALL’IMPREPARATO MINISTRO DELLA SALUTE SULL’AVIARIA”

Riceviamo e pubblichiamo.

Premesso che sarebbe bene ricordare al ministro come la decisione della Commissione europea 2005/734/CE istituisce misure di biosicurezza per ridurre il rischio di trasmissione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità provocata dal virus dell’influenza H5N1 ad alto rischio per la salute umana e non per il virus H5N8 che al contrario è altamente contagioso negli uccelli, ma non è mai stato scoperto negli esseri umani.

È altresì importante ricordare però a questo punto che la stessa decisione della Commissione europea 2005/734/CE se allora vogliamo prenderla d’esempio dice anche all’art. 2 ter che in deroga all’articolo 2 bis, l’autorità competente può autorizzare l’uso di uccelli da richiamo nella caccia agli uccelli per attirare i volatili selvatici ai fini del campionamento nel quadro dei programmi di indagine degli Stati membri sull’influenza aviaria nel pollame e nei volatili selvatici di cui alla decisione 2005/732/CE.

In un paese democratico riteniamo che, un ministro ed i suoi funzionari prima di emettere un provvedimento autoritario che oltre ad essere di pura matrice anticaccia risulta fuori dubbio abnorme ed ingiustificato quanto vessatorio nei confronti dei cittadini-cacciatori proprio perché vieta l’utilizzo dei richiami vivi su tutto il territorio nazionale, avrebbe quantomeno valutato e concertato opportunamente le soluzioni ad un tavolo tecnico con tutte le associazioni di categoria.

Inoltre continuiamo ad insistere convintamente sulla necessità di riconoscere il ruolo del cacciatore come “sentinella dell’ambiente” considerandolo non come un pericolo ma un collaboratore che a costo zero partecipa attivamente all’attività di controllo mettendo a disposizione i suoi richiami e le anatre abbattute in modo da poter monitorare in tempo reale lo stato di salute degli uccelli selvatici.

Per far capire come l’accanimento contro i cacciatori sia ormai chiaro quanto subdolo ci permettiamo semplicemente di ricordare a chi si è permesso di vietare senza sapere, che le anatre da richiamo non hanno nessuna possibilità di entrare a contatto con allevamenti intensivi, mentre la trasmissione del virus è possibile anche tramite passeri, storni, piccioni e tortore dal collare ormai presenti in tutti gli allevamenti, peccato però che la misura di protezione con reti antipassero non è in atto né sorvegliata come si dovrebbe.

Per dovere di cronaca è bene ricordare che in Olanda, seconda nazione d’Europa dopo la Francia con la più alta concentrazione di allevamenti di polli e dove i focolai accertati sono almeno tre, la caccia è oggi vietata solo nella zona di sorveglianza entro i 10 km dagli allevamenti infetti, mentre come dichiarato dallo stesso Ministro olandese dell’agricoltura Sharon Dijksma il 9 dicembre, nelle altre regioni il divieto di caccia è stato revocato. (Marco Bassolini)

Le foto presenti su La Dea della Caccia sono in parte prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione potranno segnalarlo alla redazione - info@ladeadellacaccia.it - che provvederá prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.