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DOPO LA “CACCIA SELVAGGIA”, PURE LA “LICENZA DI UCCIDERE”

DOPO LA “CACCIA SELVAGGIA”, PURE LA “LICENZA DI UCCIDERE”

“Questo articolo 43 della legge comunitaria per la caccia “no limits” non deve passare. I deputati si ribellino”. A parlare è un’accesa Lica Colò, che sulle pagine de Il Salvagente parla di”uno scempio che ci porterebbe fuori dall’Europa”.
“Fiumi che non hanno neanche più pesci”, “mari avvelenati”, “cieli deserti” con i “superstiti costretti a migrare nelle città, vedi storni e piccioni”, boschi “violentati ogni anno dal fuoco”. In questo scenario a dir poco apocalittico, secondo la Colò, si perderebbe ancora del tempo “a discutere se uccidere “solo” cinque mesi l’anno e “solo” determinate specie, oppure dare la libertà di uccisione tutto l’anno”. “Tutto ciò in quest’epoca mi fa inorridire”, tuona sdegnata la conduttrice. Insomma, per Licia Colò”il tempo delle beffe” sarebbe finito. Non ci sarebbero più né il tempo né la voglia di discutere di certi argomenti, ma sarebbe proprio “questo disinteresse” a lasciare libera la strada a chi”nel silenzio continua a operare per portare a casa la tanto ambita “licenza di uccidere””. Avete letto bene: “licenza di uccidere”. Non a caso l’articolo si intitola “Fermiamo alla Camera tutti gli 007”. Per fortuna, però, due donne sarebbero destinate a lottare per “ristabilire un minimo di buonsenso alla Camera”. I nomi delle due eroine non ci suonano nuovi: Brambilla e Prestigiacomo. Nell’arringa della Colò non mancano inoltre i momenti di pathos: “Che cosa c’è in un uomo che prova la necessità di togliere la vita a un altro essere vivente?”.
A.B.

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