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IL CINGHIALE: UNA SPECIE DA GESTIRE SENZA IPOCRISIE

IL CINGHIALE: UNA SPECIE DA GESTIRE SENZA IPOCRISIE

Riceviamo e pubblichiamo la risposta a firma del Presidente ATC Macerata 2 Pio Chiaramoni all’articolo pubblicato a pagina 9 del resto del Carlino – Cronaca di Macerata di Giovedì 13 Agosto 2015.

Quando capitano episodi drammatici come quello di Cefalù, che,  al di là del dolore che umanamente suscita  e che colpisce una famiglia incolpevole, tutti tornano a parlare di una specie “impattante” come il cinghiale.

Non entriamo nel merito dell’articolo uscito Giovedì 13 Agosto sul Resto del Carlino: “Cinghiale è emergenza sovraffollamento sui Sibillini”, perché non rientra nelle competenze di gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia Macerata 2, ma sul nostro territorio a gestione programmata e nelle Zone di Ripopolamento e Cattura dove noi gestiamo il territorio in collaborazione con cacciatori, agricoltori, amnientalisti ed istituzioni rappresentate nel Comitato di Gestione, è bene ricordare che l’Ambito Territoriale di Caccia, in ottemperanza a quanto stabilito dal Regolamento Regionale n. 3 sulla gestione degli ungulati, tramite i  suoi tecnici faunistici ha predisposto un piano di prelievo nel rispetto delle densità indicate dal regolamento stesso.

Inoltre le squadre di braccata collaborano giornalmente (anche se non hanno nessun obbligo), per aiutare gli agricoltori per predisporre le recinzioni elettrificate a protezione delle colture, che ricordiamo, sono disponibili e puntualmente vengono ritirate anche in questi giorni a ridosso del periodo feriale, a seguito di presentazione di regolare domanda come previsto dal regolamento vigente; e non come erroneamente riportato nell’articolo: “Cacciatori e agricoltori collaborino”, dove si dice che “i fondi per i recinti elettrificati sono finiti un mese fa”.

Quando vengono segnalati danni alle colture, grazie alla collaborazione tra Polizia Provinciale e selettori delle squadre, si è sempre intervenuti tempestivamente con la caccia di selezione o con le modalità di controllo previste dall’art. 25 della Legge Regionale n. 7/1995.

Non da ultimo è bene ricordare che i danni alle colture agricole non vengono pagati dai cittadini marchigiani come riportato nell’articolo, ma solo dai cacciatori attraverso il pagamento della quota di iscrizione agli Ambiti Territoriali di Caccia e della tassa di concessione regionale dovuta per l’esercizio della attività venatoria, quando il cinghiale, come peraltro tutta la fauna selvatica, sono patrimonio indisponibile dello stato e entrambi vengono gestiti e tutelati a vantaggio dell’intera collettività.

Basta con le parole dei convegni, applichiamo da subito gli strumenti necessari sia nei Parchi che nel rimanente territorio senza ipocrisie e suggeriamo che nei Parchi, oltre alla selezione possano essere integrati gli strumenti gestionali previsti dalla normativa vigente, come il prelievo attraverso la “girata” che ha dato buoni riscontri in altre aree protette.

Inoltre è improrogabile una modifica alla Legge 157/1992 che possa prevedere la possibilità del prelievo del cinghiale dalla terza domenica di Settembre al 31 Gennaio.

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