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Magnifico lavoro dei nostri Guardiacaccia al fianco della Forestale. Soddisfazione: i bracconieri sono, prima di tutto, nemici dei cacciatori. Ci costituiremo parte civile.

OPERAZIONE ANTI-BRACCONAGGIO AD ALA: UN OTTIMO RISULTATO DI SQUADRA

Come riceviamo così pubblichiamo il comunicato dell’Associazione cacciatori Trentini.

Magnifico lavoro dei nostri Guardiacaccia al fianco della Forestale. Soddisfazione: i bracconieri sono, prima di tutto, nemici dei cacciatori. Ci costituiremo parte civile.

Riflessioni del presidente ACT Sandro Flaim

La recentissima operazione anti-bracconaggio ad Ala, condotta congiuntamente dai Guardiacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini e dal Corpo Forestale provinciale, ha avuto pieno successo.

Noi cacciatori ne siamo molto soddisfatti e anche fieri: è un altro esempio concreto di come il bracconaggio in Trentino venga combattuto con efficacia. Di come questa attività illecita e spregevole sia oggetto di un forte impegno repressivo. Di come sia emarginata e biasimata dal mondo venatorio.

Sottolineiamo fin da ora che, nel procedimento a carico dei tre bracconieri colti in flagrante, l’Associazione Cacciatori Trentini si costituirà parte civile, come avviene ormai regolarmente in casi simili.

Da molti anni i cacciatori trentini combattono il bracconaggio, dedicando a questa lotta ingenti energie e risorse. Operando, ogni giorno, nel monitoraggio del territorio, nella vigilanza e nelle attività di repressione. Ma anche lavorando sodo sulla formazione e sulla crescita culturale dei cacciatori, due elementi fondamentali.

I risultati ci confortano, con una sostanziale diminuzione degli illeciti, e una presa di coscienza sempre più diffusa tra i cacciatori, che emarginano i comportamenti scorretti e collaborano attivamente con gli organi di vigilanza, come nel caso al quale facciamo riferimento.

Il bracconaggio però, purtroppo e malgrado gli sforzi, non è ancora debellato. Ma ci arriveremo.

L’operazione di Ala, se da un parte ci indispettisce perché fa registrare un ulteriore gravissimo illecito nel 2009 ed ha segnato la perdita di due camosci, dall’altra ci incoraggia e ci conferma che stiamo lavorando nella direzione giusta.

Ed è una dimostrazione ulteriore di come i Guardiacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini, malgrado la sorveglianza e la repressione degli illeciti non siano più un loro compito istituzionale primario, rimangono un elemento fondamentale nella lotta al bracconaggio. Grazie alle loro competenze specifiche, alla loro costante presenza sul territorio e al loro rapporto diretto con i cacciatori, i quali sono sempre più consapevoli ed attivi nel loro ruolo di presidio sul territorio e di segnalazione delle situazioni anche solo sospette.

Tutto ciò ci fa ben sperare per il futuro e ci fa proseguire con convinzione nel nostro quotidiano impegno di lotta al bracconaggio.

Al fianco della Forestale provinciale, che è il primo organo di sorveglianza e col quale portiamo avanti, perseguendo gli stessi importanti obbiettivi di tutela della fauna selvatica, un lavoro che, seppur gravoso e tutt’altro che facile, dimostra di essere assai efficace.

Sandro Flaim

Presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini

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LA CRONACA DELL’OPERAZIONE

Tre settimane di indagini. Un’attesa nel buio e poi scatta il blitz.

Tre bracconieri fermati. Sequestro di animali e armi.

Dopo tre settimane di intesa attività, domenica 13 dicembre alle ore 19.08 i Guardiacaccia ACT Moiola, Pancheri, Posser Bentivoglio coordinati dal responsabile di zona Luchesa, in stretta collaborazione con gli agenti forestali della Stazione Forestale di Ala (assistente forestale Gorga, assistente forestale Passerini, agente forestale Borghetti e custode forestale Zomer) coordinati dall’Ispettore forestale Tabarelli, hanno portato a termine una brillante operazione antibracconaggio.

Il fermo, nel centro del paese di Serravalle fraz. di Ala (TN), di tre bracconieri è stato il momento finale di un’intensa attività di controllo del territorio finalizzata alla repressione del bracconaggio.

Movimenti sospetti nelle zone boscate poste sopra gli abitati di Serravalle e Santa Margherita frazioni del Comune di Ala, erano stati segnalati dai cacciatori già nel mese di novembre. Sulla base di queste informative i guardiacaccia avevano iniziato una fase di verifica e controllo, per intensificare la sorveglianza del territorio una volta attestata la veritiera presenza di movimenti e attività sospetti. Programmato fin dalle prime battute un intenso coordinamento tra i guardiacaccia dell’Associazione Cacciatori Trentini e gli agenti forestali della Stazione Forestale di Ala, al fine di una maggiore incisività nella risoluzione della problematica, dopo lunghi appostamenti, nella sera di domenica 13 dicembre è scattato il blitz finale.

Fermi nel buio e nascosti in punti strategici nella zona utilizzata dai bracconieri, dopo aver osservato gli stessi compiere diversivi e azioni di controllo del territorio per verificare la possibilità di portare a compimento impuniti la loro azione criminosa, i guardiacaccia e i e gli agenti del C.F.T. hanno fatto scattare la trappola. Al fermo dell’autovettura, nella quale viaggiavano tre persone, gli agenti hanno trovato due sacchi per l’immondizia contenenti due capi di camoscio spellati e fatti a pezzi. Gli agenti hanno quindi proceduto alla perquisizione delle abitazioni dei tre bracconieri rinvenendo una gran quantità di trofei privi di certificati di origine, aspetto che denota provenienza illecita. Nello specifico sono stati sequestrati 35 trofei di camoscio, 1 trofeo di cervo, 32 trofei di capriolo, 1 esemplare di tasso imbalsamato, 1 esemplare di gallo forcello imbalsamato, 1 esemplare di scoiattolo imbalsamato. Sono stati sequestrati anche due fucili, di cui uno modificato, abbondante munizionamento non autorizzato, alcune munizioni modificate e una rete per uccellagione.

Il giorno lunedì 14 è stata inoltre perlustrata l’area nella quale si riteneva fosse stato commesso l’illecito e mediante l’ausilio del proprio cane da traccia (cane addestrato a seguire le tracce di sangue lasciate sul terreno dagli animali feriti) il guardiacaccia Zanetti ha ricostruito il percorso effettuato dai bracconieri rinvenendo la pelle ancora fresca di uno dei due camosci abbattuti illegalmente il giorno precedente: questo ritrovamento si configura come ulteriore prova a carico dei tre bracconieri.

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