Anche quest’anno l’Arma dei Carabinieri organizza a Roma i prossimi 13 e 14 novembre, presso la Scuola Ufficiali, la Conferenza internazionale sull’ambiente, arrivata alla terza edizione, per promuovere un ulteriore momento di riflessione su tematiche di rilevanza globale. Dopo le precedenti, che hanno focalizzato l’attenzione su “L’uomo e l’ambiente: sfide globali, tutela e prospettive” e su “Sfide e soluzioni a difesa dell’ambiente”, la 3a Conferenza vuole stimolare l’interesse sul tema “Biodiversità: motore della vita sulla Terra”.
La Convenzione sulla Biodiversità (Convention on Biological Diversity – CBD), aperta alla firma durante la Conferenza Mondiale dell’ONU di Rio de Janeiro del 1992 su “Ambiente e sviluppo” e sottoscritta, ad oggi, da 193 Paesi, definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono, evidenziando che essa include la diversità a livello genetico, specifico ed ecosistemico.
I differenti livelli di organizzazione degli esseri viventi esistenti in natura e le connessioni che si determinano tra di essi, fanno capire bene di come il concetto di biodiversità sia, per sua natura, complesso.
Da un punto di vista generale si può affermare che più elevato è il grado di diversità genetica di una specie e maggiore è la sua capacità di adattarsi a modificazioni ambientali sia di natura antropica che naturale. Lo stesso avviene per gli ecosistemi caratterizzati da una grande complessità e diversità di specie maggiormente in grado di resistere e superare le perturbazioni esterne.
Il mantenimento di adeguati livelli di biodiversità è legato ad una corretta gestione degli habitat e degli ecosistemi a livello nazionale europeo e mondiale, anche attraverso azioni congiunte mirate alla conservazione delle specie animali e vegetali.
PANEL 1: Il valore della biodiversità
Dal punto di vista ecologico è oramai consolidato il principio che la biodiversità è fondamentale nel mantenere gli equilibri ambientali necessari per salvaguardare le prospettive di vita e di prosperità delle attuali e delle future generazioni. Non sempre si comprende l’importanza della biodiversità in tutte le sue accezioni: a volte l’interesse per specie animali e vegetali poco note viene percepito come un assillo di studiosi che perseguono finalità puramente teoriche, prive di ricadute pratiche. È invece dimostrato che la conservazione delle specie e degli esseri viventi in genere è portatrice di un profondo significato etico, in quanto ogni specie vivente possiede sotto questo aspetto un valore intrinseco, ma ha altresì dei contenuti, spesso disconosciuti, anche e soprattutto di carattere economico. È stato calcolato infatti dall’UNEP (Programma Ambiente dell’ONU) che, grazie agli equilibri ambientali determinati da alti livelli di biodiversità e ai conseguenti servizi ecosistemici (regolazione dei gas, mitigazione del clima, purificazione dell’acqua e dell’aria, impollinazione, mantenimento della fertilità dei suoli, riduzione dell’erosione), l’essere umano ottiene benefici per un valore complessivo che supera la somma del prodotto interno lordo di tutti gli Stati mondiali.
Nel primo panel quindi, saranno invitati studiosi di livello internazionale per declinare e approfondire il valore della biodiversità in tutte le sue accezioni, ecologica, economica, etica, senza tralasciare i connessi aspetti sociali e culturali.
PANEL 2: La conservazione della biodiversità
I metodi di conservazione della biodiversità individuati dalla Convenzione sono due: in situ ed ex situ. Lo strumento più efficace è rappresentato dalla conservazione in situ, attraverso l’istituzione e la gestione di un sistema di aree protette ben connesso ed ecologicamente rappresentativo. Riferimenti internazionali in materia sono sicuramente il Segretariato della Convenzione sulla Diversità Biologica, organo di gestione che, attraverso la Conferenza degli Stati Parte (che si riunisce ogni due anni) assume decisioni, individua programmi tematici e definisce questioni trasversali e protocolli per adeguare gli obiettivi di conservazione della biodiversità, l’IUCN (International Union for Conservation of Nature), la cui missione è quella di stimolare tutti gli Stati a conservare l’integrità e la diversità della natura e a favorire un uso sostenibile ed equo delle risorse naturali, l’UNESCO che, attraverso il Programma “Man and Biosphere” (MAB), riconosce patrimonio dell’umanità ambienti dove la conservazione della natura e lo sviluppo di attività antropiche di interesse storico e culturale si sono sviluppate armonicamente.
Anche l’UE svolge un ruolo importante in materia, sia con una propria strategia (Comunicazione della Commissione del 3 maggio 2011 “La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: una Strategia europea per la biodiversità verso il 2020”), sia attraverso la promozione della Rete Natura 2000 (Direttive CEE 92/43e 79/409), sia finanziando progetti di conservazione della natura e della biodiversità (Regolamenti LIFE), che hanno l’obiettivo di migliorare la salvaguardia delle specie e degli habitat a rischio di estinzione. L’attività dell’Arma dei Carabinieri in tale ambito è fondamentale sia attraverso la gestione diretta delle 130 Riserve naturali statali, in cui sono tutelati ecosistemi tra i più delicati e meglio conservati del patrimonio naturalistico nazionale, sia grazie all’attività di sorveglianza svolta sui territori delle aree protette di rilevanza nazionale e internazionale.
Il secondo panel ospiterà quindi rappresentanti delle organizzazioni mondiali che si occupano di biodiversità e di conservazione della natura, degli organi comunitari nonché di Paesi che hanno messo in atto esperienze significative nel campo delle aree protette.
PANEL 3: L’attività di polizia a tutela della biodiversità
La causa più rilevante di perdita di biodiversità è la distruzione o l’alterazione di habitat, nonché il prelievo illegale di specie animali e vegetali in natura. Quindi l’attività di controllo e di contrasto finalizzata a prevenire e reprimere i crimini ambientali contribuisce in modo significativo alla tutela della biodiversità. In materia ambientale l’attività preventiva è senza dubbio decisiva per evitare la perdita di biodiversità in quanto la repressione, seppur inevitabile, interviene successivamente all’azione criminale che ha cagionato il danno alle componenti ambientali che, quasi sempre, risultano irreparabilmente compromesse generando, a volte, anche rischi concreti per la salute pubblica. Altrettanto fondamentale, per la tutela dell’ambiente, è una capillare e mirata attività di educazione ambientale. In questo ambito l’Arma dei Carabinieri, da sempre attenta alle esigenze dei territori e prossima alle popolazioni rurali e montane, svolge un ruolo importante per aiutare a comprendere e rispettare consapevolmente l’ambiente e, nel contempo, agisce con prontezza e fermezza per contrastare le illegalità sia di tipo organizzato che comune, anche quando i reati hanno una matrice internazionale (traffico di rifiuti, Illegal logging o specie tutelate dalla CITES).
Il terzo panel affronterà quindi la tematica della cooperazione internazionale tra le agenzie governative, le forze di polizia e gli altri organi impegnate per contrastare i crimini ambientali in ambito INTERPOL ed EUROPOL, ospitando altresì esperienze significative di polizie specializzate nel contrasto di tali reati.