Notizia dagli USA 1. Il Lupo grigio fu reintrodotto nell’Idaho (in gran parte nelle grandi Aree Wilderness di quello Stato) nei primi anni 2000 con 35 esemplari. Oggi il Servizio per la Fauna ne vuole ridurre il numero da 70-120 capi stimati a 20-30 capi per favorire la crescita delle popolazioni di cervi Wapiti. In questi anni nello Stato sono già stati uccisi 283 lupi per la stessa ragione di contenimento della popolazione. Si parla quindi di una popolazione complessiva di almeno 500 in poco più di dieci anni. Il Lupo ha un tasso di riproduzione identico sia negli USA sia in Italia. Come mai in Italia dai 100 lupi del 1970 oggi le “autorità” dell’ambientalismo ne stimano una presenza di soli 600/1000 esemplari in oltre 40 anni? Misteri d’Italia!
Notizia dagli USA 2. Nel settembre scorso sono iniziati i lavori per lo smantellamento di due delle più grandi dighe nella storia degli Stati Uniti d’America! Si tratta di sbarramenti costruiti agli inizi del secolo scorso (la maggiore è alta 64 metri e lunga 82; l’altra è alta 32 metri e lunga 137. Lo scopo è ripristinare la risalita dei salmoni lungo un fiume (Elwha River, nello Stato di Washington), cosa da lungo tempo richiesta dai popoli nativi della zona. Delle due dighe una è all’interno del Parco Nazionale Olympic. Della notizia si scriverà più approfonditamente in un prossimo numero del periodico Wilderness/Documenti.
Notizia dagli USA 3. Nello Stato del Minnesota il governo federale e quello statale hanno stanziato 52 milioni di dollari per ripristinare circa 6.800 ettari di paludi. L’iniziativa rientra in un programma venticinquennale di ripristino di zone umide mirato anche a coinvolgere ed incoraggiare proprietari ed organizzazioni private affinché acquistino e ripristino habitat critici per la fauna su zone agricole (degli originali 8 milioni di ettari di zone umide dello Stato ne sono andati persi ben 4 milioni!).
Prosegue l’impegno dell’AIW in merito alle Aree Wilderness europee. Dopo il plico inviato ai parlamentari italiani membri della Commissione Ambiente dell’UE, una lettera è stata inviata a tutte le organizzazione venatorie italiane appellandosi affinché anch’esse si impegnino affinché la futura Direttiva europea a cui si sta lavorando in quel contesto non stravolga il significato delle Aree Wilderness, sia chiudendole alla caccia sia, e soprattutto, in merito al criterio della territorialità; ovvero Aree Wilderness con strade ed altre.