TOP-MENU

AIW: “LUPI IN VAL BORMIDA? NOI L’AVEVAMO DETTO”

AIW: “LUPI IN VAL BORMIDA? NOI L’AVEVAMO DETTO”

Riportiamo integralmente il comunicato stampa dell’Aiw sull’arrivo del lupo in Val Bormida.

Quando si dice la coincidenza! Solo il giorno prima il sottoscritto aveva rilasciato un’intervista al Canale Caccia e Pesca di Sky, durante la quale gli è stata posta la seguente domanda: “secondo lei, i lupi giungeranno prima o poi in Val Bormida?”. A questa domanda risposi all’incirca con queste parole: “Certo che arriveranno, ma non dall’Appennino, bensì dalle Alpi cuneesi. Già qualche mese fa vi sono state avvisaglie con la segnalazione di tracce ed avvistamenti proprio qui, nell’alta Val Bormida di Millesimo e, di recente, un branco di lupi avrebbe aggredito delle pecore nel Parco del Beigua, posto tra Savona e Genova, ed ancora più recentemente un cucciolo di lupo è stato catturato in Val Tanaro, ovvero oltre lo spartiacque della Val Bormida verso il cuneese. Quindi i lupi arriveranno presto in Val Bormida ma, ripeto, dalle Alpi piemontesi e francesi, dove negli anni passati sono stati liberati lupi di varie razze; lupi che hanno creato una popolazione di ibridi, che, ancora avvezzi a stretti rapporti con l’uomo essendo molti di essi nati in cattività, faranno ancora più danni del lupo selvatico appenninico”. A riprova di questa tesi lo stesso intervistatore mi disse che di recente i pastori del cuneese avevano ucciso un lupo che portava una protesi metallica ad una delle zampe, segno quindi che non di lupo selvatico si trattava ma di lupo “manipolato”.

Ecco, oggi 25 novembre, tutta la stampa locale ha riportato con enfasi la notizia di due lupi che hanno tentato di catturare due cani da caccia nei pressi dell’abitato del paese di Calizzano, il più prossimo all’alta Val Tanaro cuneese e già parte delle Alpi liguri.

I lupi stanno quindi arrivando, e data la loro prolificità, arriveranno ben presto a colmare quel vuoto della Provincia di Savona che non avevano mai colmato né attraversato prima, durante il supposto fenomeno migratorio dagli Appennini.

Il problema per noi naturalisti e zoologi è che non si tratta del Lupo italiano, ma di quel “un lupo qualsiasi pur che ci sia il lupo” che i francesi amanti di quest’animale (ma sarebbe forse più giusto definirli fanatici) hanno preteso di avere sulle loro montagne senza aspettare il naturale e vero ritorno del Lupo italico dagli Appennini con la crescita della popolazione autoctona. Presto i due nuclei si incontreranno, ed allora avremo una popolazione ancora più bastarda di quanto non sia già quella delle Alpi piemontesi e francesi.

Oggi abbiamo quindi il lupo in Val Bormida, un lupo qualsiasi pur di avere il lupo! In molti saranno contenti, non certo gli allevatori ed i possessori di animali domestici in genere come il tentativo di predare due cani da caccia sta a dimostrare.

Murialdo, 25 Novembre 2010

Il segretario generale, Franco Zunino

Le foto presenti su La Dea della Caccia sono in parte prese da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione potranno segnalarlo alla redazione - info@ladeadellacaccia.it - che provvederá prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.