Comunicato Associazione Cacciatori Veneti – Provincia di Venezia
Pur esprimendo soddisfazione per il coinvolgimento dei cacciatori veneziani nella risoluzione del problema nutrie che incide negativamente su tutta la popolazione e che quindi va ad evidenziare l’importante attività di salvaguardia ambientale svolta dalla caccia, ci sentiamo in dovere di sottoporre all’attenzione dei presidenti degli Ambiti Territoriali di caccia della Provincia di Venezia e alla coscienza dei cacciatori che ci leggono, alcune riflessioni emerse durante le moltissime telefonate che abbiamo ricevuto dai nostri associati in riferimento agli ultimi articoli letti sulla stampa. E’ inequivocabile che il grosso roditore stia provocando enormi danni economici e soprattutto costituisca un problema per la tenuta degli argini e per l’intera popolazione. La domanda però che ci poniamo in questo momento, con l’attuale grave situazione per la presenza di altri ben più noti animali “nocivi” per la fauna selvatica e dell’immagine del cacciatore italiano che nessuno si preoccupa di difendere e quindi continuamente preda di contestazioni anche a sfondo etico-morale, è: per qual motivo i cacciatori dovrebbero provvedere a risolvere questo problema? Effettivamente, ragionando sull’argomento non siamo riusciti a trovare un buon valido motivo per il quale i cacciatori dovrebbero impegnare tempo e denaro per risolvere questo problema anzi, ne abbiamo trovati parecchi di negativi che si ritorcerebbero contro i cacciatori stessi. E’ risaputo che le nutrie sono vegetariane e quindi non incidono sulla selvaggina immessa a scopo riproduttivo pertanto non costituiscono un problema come quello delle numerosissime volpi o dei corvidi per i quali non ci risulta siano stati approntati progetti seri e risolutivi al fine di ridurre questo enorme problema per la fauna selvatica e per gli agricoltori allevatori. Volpi e corvidi aumentano sempre più e le esigue battute concesse non sono affatto sufficienti a debellare questo fenomeno che invece è in continua crescita. Di contro, abbiamo riflettuto sul fatto che girare sparando per canali e fiumi, anche oltre il tramonto, nei periodi primaverili è fonte di grave disturbo per tutta la fauna acquatica. Non dimentichiamoci che i fiumi in primavera pullulano ad esempio di germani reali che depongono le uova. Non vorremmo che per risolvere il problema nutrie, il prossimo anno ci trovassimo con meno anatre da incarnierare.
Se poi ci aggiungiamo anche il fattore etico, ovverosia che il cacciatore in tal caso non si ciba dell’animale abbattuto, ci risulta pressoché impossibile trovare un valido motivo per il quale dovremmo impiegare la disponibilità del nostro tempo, e del nostro denaro, senza una corretta campagna di informazione pubblica. Forse per i 3 euro a nutria da devolvere all’Ambito che magari farà un lancio di selvaggina pronta caccia in più, alimentando ulteriormente le volpi del cui problema nessuno sembra occuparsene? No! pesando i pro ed i contro non ci pare affatto un valido motivo. La nostra associazione propone quindi agli organi competenti, ATC, Provincia ma anche per esempio agli agricoltori che sono i diretti interessati al problema nutrie, una comunione d’intenti ove tutti, quindi stavolta anche i cacciatori, possano beneficiare del servizio gratuito che svolgono a beneficio dell’intera collettività. Piuttosto saremo infatti propensi, e prima delle nutrie, a risolvere il problema delle volpi e dei corvidi attraverso progetti seri ed incisivi e l’amministrazione provinciale potrebbe impiegare parte dei soldi destinati al “progetto-nutria” per spiegare bene, anche attraverso la stampa, l’importante servizio gratuito offerto dai cacciatori in maniera tale da informare correttamente l’opinione pubblica che altrimenti rimane sempre in balia delle ideologie animal-ambientaliste che nulla propongono e nulla risolvono. Detto questo, lasciamo sicuramente liberi i cacciatori di decidere se partecipare o meno a queste battute, invitandoli però a valutare anche le riflessioni suesposte avanzate da moltissimi loro colleghi e nel contempo chiediamo alla Provincia di attivarsi alacremente per risolvere anche i problemi che affliggono più in particolare la nostra categoria che a quanto pare, almeno per il problema nutrie, sembra diventata improvvisamente e, come il solito purtroppo, troppo silenziosamente, importante per tutti.
Associazione Cacciatori Veneti – Provincia di Venezia