La notte scorsa un branco di lupi del parco Gallipoli Cognato si è spinto vicino al paese fino a raggiungere una piccola azienda di Pietrapertosa, uccidendo due pecore e due agnelli e aggredendo un’altra parte del gregge. La denuncia, con un forte allarme per l’incolumità degli agricoltori e allevatori che vivono nel comprensorio dell’area Pietrapertosa-Castelmezzano, viene dalla Cia Basilicata. In particolare, Paolo Carbone dell’ufficio di presidenza Cia, dopo il sopralluogo all’azienda che ha subito l’aggressione dei lupi, ha dichiarato: “Una situazione allarmante perché non è certamente il primo caso di attacco a greggi in quest’area, i lupi, sicuramente in branco, non si erano spinti mai così vicino alle case. A questo pericolo va aggiunto quello dei cinghiali, come abbiamo denunciato solo qualche giorno fa a Castelmezzano, dove un branco è arrivato in paese con un rischio altissimo per le famiglie che vivono a ridosso delle aree rurali”.
Urgenti le misure di sicurezza da prendere per gli abitanti, gli agricoltori e gli allevatori dell’intera area del Parco e quindi, oltre Pietrapertosa e Castelmezzano, anche Tricarico e Accettura, coinvolgendo l’Ente Parco, le associazioni di categoria del mondo agricolo, quelle ambientaliste e dei cacciatori. Nella nota si ricorda che in passato sono state oltre un migliaio le firme raccolte tra gli agricoltori e piccoli coltivatori a sostegno della petizione popolare promossa dalla Confederazione per sensibilizzare gli organi competenti ad assumere misure ed azioni tempestive per far fronte alla grave situazione creata dalla inarrestabile ed incontrollata proliferazione di cinghiali e cani selvatici a cui si aggiungono i lupi.
La Petizione indirizzata al presidente del parco di Gallipoli Cognato e all’assessore all’agricoltura e allo sviluppo rurale della Regione, chiede l’adozione di un programma di abbattimento selettivo al fine di ripristinare il giusto equilibrio di tale specie nell’ambito del territorio e tutte le misure al fine di indennizzare i danni provocati dalla fauna selvatica, alle colture e agli allevamenti.
Da tempo, sottolinea la Cia lucana, sosteniamo che è necessario scindere la questione dei danni da fauna selvatica e inselvatichita dall´attività venatoria (nel senso che, ad esempio, non è una soluzione la dilazione dei calendari di caccia) e quindi dalla Riforma della L. 157/92. E’ dunque importante la presentazione di una proposta legislativa “ad hoc” che comprenda la riforma del sistema di risarcimento dei danni, le attività preventive di conservazione dell’ambiente e le azioni ordinarie e straordinarie tese al contenimento delle specie dannose. (Fonte Cia)