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DIETROFRONT IN REGIONE: BLOCCATE LE DEROGHE IN LOMBARDIA

DIETROFRONT IN REGIONE: BLOCCATE LE DEROGHE IN LOMBARDIA

Sembrava cosa fatta. Martedì, invece, il colpo di scena, che soffia da sotto il naso dei cacciatori lombardi la possibilità di prelevare pispole, peppole, fringuelli, frosoni e storni, secondo quanto deciso dalla Commissione Agricoltura della Regione Lombardia. Restava soltanto il placet definitivo della Regione a separare il mondo venatorio lombardo dalle deroghe per la stagione venatoria 2010-11, ma l’altro giorno, alla vigilia dell’adozione, questa ha fatto dietrofront, approvando a scrutinio segreto – con 39 voti favorevoli, 24 contrari e una astensione – una pregiudiziale presentata dal capogruppo dell’Italia dei Valori, Stefano Zamponi, che di fatto blocca il provvedimento passato all’unanimità in commissione in quanto “illegittimo – si legge nella pregiudiziale – e contrario alle indicazioni della corte costituzionale, dell’Unione europea, del Parlamento e del segretario della giunta regionale e dello stesso Formigoni”. Sempre ieri è invece passata la legge che concede l’utilizzo di richiami vivi, provenienti da allevamenti o catturati dalle Province.

“Una partita quelle delle deroghe – si legge su www.bresciaoggi.itsulla quale ha pesato la spada di Damocle delle possibili sanzioni europee ma anche gli equilibri politici all’interno della stessa maggioranza”. E infatti è da subito guerra tra Pdl e il Carroccio: l’alto numero dei consiglieri che hanno affossato la legge fa capire che al voto contrario del Pd si è aggiunto anche quello di altre forze politiche. Furente il capogruppo della Lega Stefano Galli: “I franchi tiratori non stanno sul Carroccio. La Lega Nord ha votato in maniera compatta a difesa dei cacciatori lombardi. Il voto di oggi è la conferma che il Presidente Formigoni è sempre stato e rimane contrario alla caccia in deroga”. Replica il Pdl bresciano Mauro Parolini: “Dico a chi pensa di essere il primo della classe e getta la croce addosso agli altri che le strumentalizzazioni politiche non servono a nessuno. Il voto di oggi è stato trasversale. Formigoni non è certo contrario alla caccia, ma c’era un problema di legittimità dell’atto”. Per questo Parolini ha promesso che lavorerà da subito in commissione Agricoltura per la modifica della legge regionale 26,“affinando ulteriormente la proposta della Lega, perché i pericoli per la fauna ornitologica non vengono dalla caccia in deroga bensì da altre fonti, in primis l’inquinamento”. Secondo Paolini, a rendereattaccabile l’attuale proposta di legge in deroga sarebbe stata la mancanza di dati esatti sulla quantità della fauna selvatica da parte dell’Ispra. A chiarire le posizioni del Pdl anche il capogruppo in Regione Paolo Valentini: “Il presidente Formigoni e il consiglio regionale sono stati contrari alla caccia in deroga perché rispettano le leggi e la dignità dei cacciatori. È noto infatti che se la caccia in deroga fosse stata approvata l’Europa avrebbe comminato sanzioni per milioni di euro che sarebbero andati a carico di tutti i cittadini lombardi. Stefano Galli (Lega Nord, ndr) avrebbe voluto una soluzione di questo tipo, analoga del resto a quanto già accaduto con gli agricoltori che hanno splafonato le quote latte. Meglio dire ai cittadini con trasparenza come stanno le cose, piuttosto che prenderli in giro facendo pagare a tutti i comportamenti di pochi”.

Il Pd con Gian Antonio Girelli ricorda che la maggioranza di centrodestra “non è stata in grado di mantenere le promesse fatte al mondo venatorio”. Secondo Girelli, la richiesta fatta dal capogruppo del Pdl di votazione segreta dimostrerebbe l’intenzione di voler affossare il provvedimento. Perplesso Marco Bruni, presidente provinciale di Federcaccia e portavoce del Cupav (movimento che riunisce le varie associazioni venatorie bresciane): “Siamo ad una situazione surreale, di una gravità inaudita – ha dichiarato – Il voto di ieri a noi ha dato l’idea di essere un qualcosa di premeditato, partita dai piani alti del Pirellone. La colpa non è certo dei consiglieri bresciani, che sappiamo aver votato tutti pro deroghe”. Secondo Anuu migratoristi, il progetto di legge regionale sulle deroghe sembrerebbe colato a picco “sotto i colpi incrociati della maggior parte dell’opposizione e di una parte non indifferente della maggioranza di governo della Regione”. “Dobbiamo prendere atto – comunica quindi l’associazione – che i molti documenti d’indirizzo elaborati dall’Anuu regionale a sostegno dell’approvazione del provvedimento, costruiti su solide basi giuridiche, sono stati alla fine disattesi”.

E mentre i cacciatori lombardi restano a bocca aperta (ma soprattutto asciutta) a causa di questo inaspettato risultato, suonano a tutto fiato le trombe animaliste: “Il Consiglio Regionale ha dimostrato oggi grande senso di responsabilità, rifiutandosi di approvare una legge palesemente illegittima”, gongola il Wwf, “Finalmente tra le fila della maggioranza nascono dubbi sulla fattibilità di una difesa ad oltranza della caccia”, fa eco la Lac lombarda. Addirittura esaltata la Lipu: “La bocciatura della nuova legge lombarda sulle deroghe di caccia è una vittoria della Lipu, della natura e del diritto”. Si unisce al coroil Capogruppo regionale di IdV Stefano Zamponi: Con il voto odierno dell’Aula sulla questione pregiudiziale ha vinto la legalità”.

Arianna Biagi

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