Positiva la richiesta di autorizzazione in deroga al prelievo di 26 individui di lupo in Toscana da parte dell’assessore Marco Remaschi al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Risolvere l’emergenza Lupo è, infatti, una priorità -sottolinea Cia-Agricoltori italiani Toscana-; ne va del futuro degli allevamenti toscani e anche dell’economia di intere aree rurali, in particolare quelle montane e svantaggiate. La Cia Toscana plaude quindi alle prime risposte positive alle iniziative e richieste, che arrivano oggi dall’assessore all’agricoltura Marco Remaschi, dalla Giunta e dal Consiglio regionale della Toscana. Dopo il documento di richieste in occasione della discussione sul ‘Piano Lupo’ dei mesi scorsi, e le numerose iniziative e la mobilitazione portata avanti dalla Cia, le risposte della Regione Toscana che vanno in questa direzione sembrano uno spiraglio per uscire da una situazione complessa e drammatica per gli allevatori (ovini, caprini e bovini).
La richiesta di Remaschi è una conseguenza della “situazione di estrema e peculiare criticità rispetto alla presenza del lupo ed ai relativi conflitti con le attività antropiche, ormai non più sostenibile da parte del mondo degli allevatori e, in alcuni casi, dai sindaci delle popolazioni delle aree montane” ha scritto Remaschi al ministro.
Il numero richiesto è pari al 5% della popolazione dei lupi in Toscana stimata in 530 capi distribuiti in 110 branchi. Il prelievo deve indirizzarsi su quei soggetti che focalizzano la loro attività predatoria su greggi di ovini e bovini. Negli ultimi tre anni sono stati oltre 1.500 gli attacchi denunciati dagli allevatori in Toscana.
Positivo l’impegno della Regione -aggiunge Cia Toscana- nel reperire nel bilancio regionale 500mila euro per assicurare le risorse necessarie a coprire tutte le richieste di indennizzo per danni del 2016, la cui graduatoria è stata approvata pochi giorni fa. Anche se -commenta la Cia- il ristorno del danno giunge in ritardo di un anno e mezzo dopo gli eventi.
Altra buona notizia -commenta Cia Toscana- è l’autorizzazione da parte della Commissione europea a superare il limite finanziario dei 15mila euro in tre anni, ovvero il regime de minimis con cui sarà possibile risarcire tutte le aziende che hanno subito attacchi da lupi e da predatori
Le aziende di allevamenti e gli animali da reddito -sottolinea Cia Toscana- devono essere tutelati al pari del lupo. Anche perché rimangono l’ultimo presidio di alcuni territori e contribuiscono in maniera decisiva alla tenuta del tessuto sociale di quelle aree.
Per quanto riguarda episodi isolati di bracconaggio, la Cia Toscana ritiene che non ci siano giustificazioni di nessun genere, ma sono segnali del livello di esasperazione al quale siamo arrivati in alcune aree della Toscana, dove la cittadinanza è costretta a convivere a contatto con le scorribande di lupi e predatori, oltre che degli ungulati che provocano da decenni danni irreversibili non solo all’agricoltura ma anche all’ambiente e alla biodiversità.
Ma oltre a queste prime risposte, rimangono dei nodi aperti sui quali la Cia Toscana chiede alla Regione di intervenire in tempi rapidi. In particolare la Cia segnala l’apertura del bando per la richiesta dei danni per l’annualità 2017. Inoltre, nel caso di attacco da predatori resta il problema dello smaltimento delle carcasse in centri autorizzati e cimiteri aziendali. La Cia, infine, chiede che venga completamente attuato il protocollo sottoscritto alla fine della scorsa legislatura.