I danni da fauna selvatica nell’ultimo anno hanno superato i 2 milioni di euro. Alessandria è stata la provincia più colpita con oltre 450 mila euro, seguita da Cuneo (419 mila), Torino (358 mila), Asti (155 mila), Novara (182 mila), Biella (155 mila), Vercelli (105 mila) e Verbania (97 mila). La Regione, però, ha stanziato soltanto 840 mila euro. In particolare 383 mila euro sono già stati liquidati a 13 tra Atc (Ambiti territoriali di caccia, in pianura) e Ca (Comprensori alpini, in montagna), gli altri 25 stanno aspettando. Lo afferma la Cia del Piemonte, aggiungendo che “non solo le risorse stanziate sono insufficienti, anche il meccanismo con cui vengono distribuite è molto lungo e parecchio complicato. Arpea (l’Agenzia piemontese per le erogazioni in agricoltura) riceve lo stanziamento per i rimborsi dalla Regione e lo distribuisce ad Atc e Ca, che gestiscono l’attività venatoria sul territorio. Questi li devono girare alle aziende agricole e comunicare alla Regione beneficiari e importi per evitare che i soldi dei risarcimenti siano utilizzati per altro”.
Alessandro Bassignana, vicepresidente regionale di Federcaccia, spiega che i cacciatori versano circa 3 milioni di euro l’anno e si domanda: “Se la Regione ne restituisce meno, che fine fanno gli altri?”.
“Gli agricoltori sono esasperati -afferma Lodovico Actis Perinetto, presidente regionale della Cia-. Nel corso degli ultimi venti anni si è registrata in Piemonte una crescita esponenziale delle popolazioni di cinghiali, di caprioli e di altre specie selvatiche che hanno raggiunto densità tali da entrare in conflitto con le attività agricole. Di fronte al moltiplicarsi delle devastazioni causate dalla fauna selvatica occorrono interventi urgenti a livello legislativo e normativo per far si che le iniziative di contenimento funzionino e non si impiglino invece, come accade ora, in una inestricabile ragnatela che non consente di risolvere il problema”.
“E’ intollerabile -aggiunge Actis Perinetto- che i risarcimenti dei danni da fauna selvatica siano erogati con molto ritardo ed in misura insufficienti e soprattutto che vengano fatti rientrare nel regime ‘de minimis’, come ha stabilito la Regione con delibera del 31 luglio scorso. I risarcimenti dei danni non sono assimilabili ai contributi ed agli incentivi alle imprese (per investimenti, attività di ricerca, promozione all’estero, ecc.) che vengono erogati in regime ‘de minimis’. Le due cose devono essere tenute distinte. Peraltro, la Regione Piemonte è la prima regione italiana ad adottare un provvedimento del genere”. (Fonte Cia)