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FEDERCACCIA PIACENZA FESTEGGIA S.UBERTO

FEDERCACCIA PIACENZA FESTEGGIA S.UBERTO

Sta sempre più diventando una piacevole tradizione la celebrazione del patrono dei cacciatori organizzata dalla Sezione provinciale di Piacenza. L’evento racchiude i diversi aspetti della caccia: quello spirituale, con la messa di S.Uberto presso la parrocchia di Niviano di Rivergaro; il conviviale, con la cena al ristorante Olimpia a pochi passi dalla chiesa; il culturale, con la consegna dell’onorificenza del “Gentiluomo cacciatore” e del riconoscimento “Una vita per la Federcaccia” a testimoniare l’impegno a favore dell’ars venandi. Dopo la celebrazione officiata dal don Luigi Boracco, “una messa per chi si occupa di animali: i cacciatori” ha detto nella sua omelia, la comitiva si è trasferita presso i saloni del ristorante. A gustare i piatti a base di selvaggina c’erano, oltre al padrone di casa e presidente della Sezione provinciale Luigi Salice, il presidente nazionale di Ekoclub International Fabio Massimo Cantarelli, il vicepresidente della Fidc Emilia-Romagna Franco Livera, il comandante della locale stazione dei carabinieri Roberto Guasco, il dirigente di oncologia medica dell’ospedale di Piacenza e “Gentiluomo cacciatore” 2013 Luigi Cavanna. I saluti d’apertura sono stati affidati a Massimo Castelli, sindaco di Cerignale e consigliere delegato alla Caccia della Provincia. Il dessert è stato preceduto dal momento più atteso, la consegna dei due attestati: il “Gentiluomo cacciatore” provinciale, quest’anno andato a Francesco Marcotti; “Una vita per la Federcaccia”, ideato dal presidente Salice, consegnato a Carlo Dallanoce e Gabriella Merengoni. Il presidente Salice ha spiegato la motivazione della scelta di Marcotti: “Abbiamo pensato a lui perché rappresentante delle Istituzioni in un momento in cui è forte la preoccupazione per le trasformazioni in atto nella società e nella caccia, ed è necessario per il mondo venatorio stringere rapporti solidi proprio con le Istituzioni”. Marcotti, ex sindaco di Castelvetro Piacentino, stringendo orgoglioso la pergamena ha ringraziato Salice e ha ricordato come nella sua carriera istituzionale abbia cercato di valorizzare la caccia e i cacciatori, che hanno sempre risposto con partecipazione alle iniziative del suo Comune, come quella delle giornate ecologiche. “Una vita per la Federcaccia” è stato invece una questione di famiglia, visto che il duo Dallanoce-Marangoni è unito dal vincolo del matrimonio e dalla passione per la caccia. Passione che ha portato Carlo a ricoprire per 40 anni la carica di presidente della Sezione di Pontedellolio: “La FIdC è una cosa di famiglia, – ha detto – visto che la sede dell’Associazione è a casa nostra”. Sono 42 anni che vanno a caccia insieme consolidando il loro legame inseguendo prede: “Ci capita spesso anche di litigare, – ha raccontato Gabriella – se capita che qualcuno dei due sbagli una lepre. Ma poi facciamo sempre la pace”. (M.C.)

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