Sono oltre 900 i richiami vivi sequestrati nel corso di una operazione coordinata dal Corpo Forestale dello Stato che avrebbe impegnato 50 unità. A farne le spese circa 200 cacciatori che li detenevano certi di essere nella piena legalità e nei modi dovuti dopo averli ricevuti dalla Provincia di Firenze dietro regolare richiesta.
Alla base dell’incredibile decisione, che non mancherà di portare con sé polemiche e strascichi anche legali, secondo quanto riportato da alcune agenzie il fatto che le leggi con cui la Regione Toscana aveva autorizzato i prelievi in natura di uccelli da utilizzare come richiami vivi sono state dichiarate incostituzionali e di conseguenza tutti i richiami sarebbero stati detenuti in modo illegale.
I richiami sequestrati sono stati affidati ad un centro del Wwf in Maremma, ma altro sconcerto viene aggiunto dalla dichiarazione di Marta Ciampelli, Responsabile del NIPAF di Firenze, che avrebbe dichiarato a GeaPress che gli uccelli risultati in buono stato di salute “saranno liberati nelle prossime ore all’interno di aree protette”.
Le conseguenze di una tale decisione, visto il tempo trascorso in gabbia dai richiami, abituati ormai da tempo alle cure dei loro allevatori, sono facilmente immaginabili. Ma questo nessuno fra quanti ha riportato la notizia si è premurato di evidenziarlo.
