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ARCI CACCIA SALERNO: LEGGE SUI PARCHI, SERVE MOLTA ATTENZIONE E CAPACITÀ DI RELAZIONI

Luigi Botta, Presidente ARCI Caccia di Salerno, in merito al disegno di legge sulla modifica della 394/91, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Il disegno di legge approdato alla Camera dei Deputati non contiene le “Tavole di Mosè”. Il mondo venatorio e l’ARCI Caccia Nazionale sono impegnati in prima linea, a costruire una rete di relazioni anche con gli imprenditori agricoli, per presentare alla Camera, nel momento in cui si apriranno le audizioni, le proposte di miglioramento della legge.

Un dato positivo che segnaliamo è il riconoscimento al ruolo del cacciatore, presidio della natura che viene dalla proposta di legge approdato alla Commissione Ambiente che riconosce l’utilità dell’attività di controllo dei cacciatori, operatori indispensabili per l’equilibrio delle specie selvatiche che, per la prima volta, potranno ufficialmente intervenire anche nei parchi nazionali

Il testo in oggetto ha inoltre la nota positiva di ampliare l’accesso alle aree contigue anche ai cacciatori che non residenti nei comuni degli ATC. Ha bisogno di essere rivisitato però, per risolvere i problemi del buon governo della Fauna Selvatica e del rapporto di questa con l’agricoltura e gli agricoltori che, purtroppo, nel testo licenziato da un ramo del Parlamento, in prima lettura, non hanno trovano soluzione.

Alla Camera occorre porre un serio rimedio ai problemi aperti. Elenchiamo alcune priorità: ISPRA, definizione delle regole di prelievo venatorio da applicare nelle aree contigue, ruolo degli ATC, da valorizzare e rendere compartecipi dei poteri di decisione oltre che titolari della gestione, compito delle Regioni.

Il mondo venatorio deve presentarsi unito e unitario con il sistema della ruralità per incidere già in Commissione Ambiente della Camera e avere i cambiamenti richiesti prima che la legge venga calendarizzata in Aula.

C’è tempo per prepararsi – e dobbiamo farlo bene – con il supporto del mondo scientifico e di esperti giuridici. Dobbiamo ricostruire un sistema di amicizie che coinvolga le categorie interessate.

Evitiamo di “abbaiare alla luna” e di fare confusione con dichiarazioni minatorie e perdenti – come la storia ha dimostrato – con i cacciatori che non hanno avuto che peggioramenti. Approfondiamo e cerchiamo anche di avere certezze su quali saranno gli indirizzi conseguenti al dibattito sulle modifiche costituzionali che potrebbe anche portare a riscrivere intere parti della legge per le nuove competenze nazionali anche diversamente articolare che potrebbero intervenire per ambiente e biodiversità.

La ragionevolezza e la capacità di alleanze che sono patrimonio dell’ARCI Caccia, ci consentono di essere pronti nei tempi più utili per “far centro”.

L’ARCI Caccia di Salerno apprezza che la Direzione nazionale abbia deciso di raccogliere tutte le esperienze di quei cacciatori che, come noi, conoscono bene la materia delle aree contigue e dei parchi”.

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