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cesto funghi gallinacci

BASILICATA. PARCO APPENNINO LUCANO SU CORSO DI EDUCAZIONE MICOLOGICA

Il corso di educazione micologica che si è tenuto dal 6 all’8 settembre scorsi presso la sede del Parco dell’Appennino Lucano, a Marsico Novo, ha fatto registrare un esito soddisfacente sia per la nutrita partecipazione che per il livello di interesse e attenzione dei partecipanti. Lo rende noto l’ente Parco.

Organizzato dall’AMSCIL (Associazione Micologica dei Sostenitori della Cultura Idnologica Lucana), in collaborazione con l’Ente Parco, il corso ha visto tre giorni di seminari e approfondimenti tenuti da esperti del settore come Gian Luigi Rana docente Unibas, Antonio Fedele e Lucio De Stefano, rispettivamente Tecnico della Prevenzione dell’ASM e Ispettore Micologo.

Il corso è finalizzato al conseguimento dell’attestato che serve per il rilascio del tesserino regionale che i partecipanti potranno ottenere facendone richiesta ai comuni di residenza.

Esperti di rilievo hanno tenuto seminari su tematiche inerenti la conoscenza di base del settore micologico, per fornire la giusta assistenza conoscitiva agli appassionati del bosco spinti dalla passione di raccogliere funghi, e metterli nelle condizioni di saper riconoscere la specie raccolta.

Circa 60 partecipanti, provenienti dai comuni del Parco, hanno preso parte con attenzione alle lezioni, intervenendo per chiedere spiegazioni ulteriori o approfondimenti pratici.

Gli interventi hanno affrontato diversi aspetti della tematica, spaziando dalla biologia dei funghi, alla loro morfologia e classificazione, dalle tecniche di coltivazione al loro ruolo nell’ecosistema naturale e nella catena alimentare.

Molto utili e interessanti sono state le lezioni volte ad istruire circa il riconoscimento dei funghi velenosi, compresi quelli non immediatamente letali ma con una velenosità di più lunga latenza, che spesso sono misconosciuti e quindi consumati regolarmente.

“Poco considerato – hanno spiegato gli esperti – è in effetti il rischio di confusione fra specie tossiche e specie commestibili. Un corso teorico, dunque, ma che ha risvolti molto pratici, aiutando gli appassionati ad avere una migliore conoscenza di ciò che si porta in tavola e della sua potenziale pericolosità per la salute dell’uomo. Per questo si è cercato di sfatare alcune credenze, a volte molto radicate, circa il riconoscimento della velenosità dei funghi, come la prova dalla lumaca, o altre tecniche rudimentali. Nel dubbio –hanno aggiunto è sempre meglio, è stato spiegato, rivolgersi a micologi che operano nelle strutture pubbliche.”

La raccolta dei funghi non è solo una passione che affonda nei gusti gastronomici, ma è anche un modo di vivere a contatto con la natura e quindi imparare a rispettarla. A tale scopo sono state illustrate le tecniche di raccolta per consentirne poi la riproduzione ed evitare la distruzione dei campi spontanei.

“Il direttivo – ha detto Marco Zipparri, membro del Consiglio Direttivo del Parco e organizzatore dell’evento – ha inteso dedicare un confronto e approfondimento conoscitivo organizzando queste giornate perché riteniamo che le biodiversità vadano conosciute e spiegate. Una occasione in più per accogliere all’interno dell’area del Parco i cittadini. In programma altre giornate di approfondimento sulle erbe officinali e sul tartufo. La stragrande maggioranze di queste specie e varietà, fanno parte del grande patrimonio di biodiversità dell’area protetta. Le problematiche relative ai funghi – ha aggiunto Zipparri – erano seguite in passato dalle Comunità Montane, ma dopo la loro soppressione le Aree Programma non hanno avuto, oltre la forestazione questa delega.

Esprimo soddisfazione per questo corso di micologia perché ho registrato la presenza di molti giovani, segnale positivo verso le tematiche naturalistiche e di apertura del Parco al territorio. Nei prossimi giorni sarà consegnato a coloro che hanno frequentato l’attestato di partecipazione presso la sede dell’Ente Parco, alla presenza del presidente dell’AMSCIL e dei vertici dell’Ente.”

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