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CENTO SFUMATURE DI CANE AL 2° CAMPIONATO ITALIANO DI AGILITY DOG

Dagli sport equestri a quelli cinofili il passo è breve. Così è stato, per esempio, a livello logistico e organizzativo, per una bella e funzionale struttura ippica come il Play Horse Farm di Alviano (TR) che ha ospitato il 2° Campionato Italiano di Agility Dog insieme alle tradizionali competizioni nazionali dello Csen. Negli imponenti ring al coperto, dove normalmente si affrontano binomi fatti da atleti umani e quadrupedi equini, stavolta si sono sfidate altre coppie a sei zampe nelle quali l’elemento quadrupede era il cane invece che il cavallo.

L’Agility Dog, già dall’inizio del corrente ciclo olimpico inserita nella Fidasc e quindi nel mondo sportivo ufficiale del Coni, è in realtà suddivisa in numerose specialità cinofile, fra le quali anche il “Jumping”, che a loro volta sono suddivise in varie categorie a seconda della statura degli ausiliari impiegati. Ecco, solo questo è il criterio selettivo cosicché, mentre nella cinofilia venatoria (senza sparo) si possono contare una dozzina o poco più di razze per ciascuna specialità (da ferma, da cerca, da seguita, da riporto), in questo immenso universo della cosiddetta Agility, la gamma degli ausiliari è pressoché infinita visto che non ci sono altri criteri al di là dell’altezza espressa in centimetri.

Tutti i cani, quindi, fanno sport – insieme ai loro padroni – e quello che ne esce è un mosaico multicolore pieno di allegria, di vitalità e di genuino spirito agonistico nel quale c’è davvero poco spazio per i giudizi soggettivi e per la discrezionalità dei giudici. Proprio come in un concorso ippico, ci sono degli ostacoli (ma anche tubi, paletti, passerelle ecc.) e c’è un cronometro. Tutto il resto è velocità, velocità pura da parte dell’ausiliario e grande capacità da parte del conduttore di riuscire ad incanalare e dirigere la foga giocosa con cui il cane affronta il percorso. Il difficile è riuscire a raggiungere l’equilibrio fra impeto e correttezza, evitando ogni esitazione o errore e cercando di arrivare alla fine con un centesimo di secondo in meno degli avversari. E non è facile.

L’Agility non è uno sport facile ma è sicuramente uno sport divertente. L’atmosfera generale non solo non risente minimamente della spasmodica tensione agonistica che si scarica in meno di un minuto di gara, ma è caratterizzata da uno straordinario calore umano e da quel sano spirito sportivo che è così difficile trovare in altri ambienti.

La difficoltà è solo quella di riuscire ad organizzare, cronometricamente e al millimetro, centinaia e centinaia di concorrenti che, attraverso una opportuna applicazione installata sullo smartphone, possono sapere il minuto esatto in cui saranno chiamati in campo.

Così, con il supporto della moderna tecnologia e grazie alla sapiente e appassionata regia di Massimo Perla, e forte della collaborazione di Francesco Brescia di elevate competenze informatiche, la straordinaria kermesse cinofila di Alviano si è dipanata senza un attimo di respiro ma con una puntualità davvero esemplare.

Fare la cronaca sportiva di un simile evento è davvero impossibile, come è impossibile descrivere il fiume di adrenalina che scorre sulla sabbia lungo un percorso di 186 metri (Jumping) e 182 (Agility) e in un tempo che è poco più di un lungo respiro: 31,63 sec. per Matilde Caprino e il suo Bull nel Jumping-Senior 650 e 31,52 sec. per Nicola Giraudi con Eira nell’Agility-Senior 650.

Per chi, come me, è abituato alla cinofilia venatoria, con turni di gara che vanno dai 10 ai 45 minuti, seguire le fasi frenetiche ma entusiasmanti di questi binomi atletici è stata un’esperienza strepitosa. E’ incredibile che una simile attività sia stata finora considerata poco più che un divertimento domenicale.

Questo è Sport, uno sport vero per la passione, la preparazione, l’allenamento e l’agonismo di conduttori e cani e per le grandi capacità organizzative che sono richieste a chi vuole dare vita a simili competizioni con oltre 550 concorrenti in due giornate.

Sono quindi particolarmente orgoglioso, e con me tutti i dirigenti del Consiglio – che con alcune presenze ha partecipato all’evento -, del fatto che la cinofilia Fidasc sia riuscita a dare completa dignità sportiva a queste specialità per le quali è ormai doveroso disegnare un entusiasmante percorso internazionale ed un ambizioso traguardo come quello delle Universiadi e dei Giochi Olimpici”.

Questo il commento del presidente Felice Buglione che ha vissuto interamente la prima giornata di Jumping insieme a Massimo Perla con il quale ha poi premiato i primi tre classificati di ogni categoria.

 

Visto il numero dei concorrenti e la complessità delle varie categorie in cui è articolato il Campionato Italiano, si invita a visitare le pagine del sito ufficiale della Fidasc per consultare le classifiche complete.

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