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GIULIO PICCIONI NUOVO PRESIDENTE FEDERCACCIA PROVINCIALE DI TERNI

GIULIO PICCIONI NUOVO PRESIDENTE FEDERCACCIA PROVINCIALE DI TERNI

La Federcaccia provinciale di Terni ha la sua nuova guida, e saluta un’istituzione vivente che passa il testimone dopo mezzo secolo. L’8 maggio scorso, con il voto unanime dei rappresentanti delle circa 70 sezioni comunali e periferiche ricadenti sul territorio del Ternano, è stato eletto neopresidente provinciale di Federcaccia Giulio Piccioni. Da segnalare l’affluenza record al voto, pari al 98% degli aventi diritto. Una vera e propria festa, che ha suggellato l’unione dei federcacciatori ternani attorno alla figura del consigliere nazionale uscente e, contestualmente, costituisce in sé un encomio al presidente uscente storico, Goriano Francesconi, che dopo 48 anni ininterrotti alla guida della Federazione provinciale ha lasciato volentieri il passo a Piccioni.

“Ringrazio il gruppo dirigente con cui ho lavorato per anni – queste le prime parole del neopresidente provinciale – e che ha riposto piena fiducia in me per il prossimo mandato, il primo che mi accingo a ricoprire. Un ringraziamento grandissimo, per quanto fatto in tutti questi anni, va al presidente Francesconi, per mezzo secolo alla guida della più importante associazione venatoria del Ternano, spesso anche in rappresentanza di tutti i cacciatori. Ciò detto, credo che Federcaccia debba affrontare nuove sfide: parlare di rilancio è quasi sempre retorico, ma le sfide vanno affrontate con mentalità e risorse culturali più forti e più aggiornate, più coerenti alla realtà che viviamo, per cui sicuramente la gestione del territorio rimane un obiettivo strategico. Per gestione intendo quella vera, vale a dire gli ambiti protetti (zrc) per produrre selvatici che rispondano alle aspettative dei cacciatori. Poi ci sono le cacce impattanti, per le quali c’è bisogno di una strategia programmatica a medio e lungo termine. Occorre poi rinnovare l’attenzione nei confronti degli aspetti agonistico-sportivi della Federcaccia, come il tiro a volo e la cinofilia. Infine, sul territorio ormai si va affermando la caccia di selezione ai cervidi, che sicuramente dimostra la necessità di un’etica diversa rispetto alla cultura del recente passato, molto generalista. E’ il segnale – ha concluso il neopresidente – di una nuova sensibilità venatoria, che dà luogo a nuovi spazi non a danno delle altre forme di caccia: anzi, a loro vantaggio”.

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