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“L’EQUILIBRIO NON PUÒ ESSERE GESTITO GIOCANDO CON L’ECOLOGIA”

A dirlo è il professor Mauro Agnoletti, docente della facoltà di Agraria dell’Università di Firenze e responsabile scientifico del programma della Fao per la tutela dei paesaggi agricoli, in una intervista rilasciata al “Corriere Fiorentino”.

“La nuova epidemia di peste suina, problema che si ripete ciclicamente, ripropone, oltre alla emergenza alimentare, anche l’ormai eclatante squilibrio esistente nel nostro paesaggio e gli effetti di una politica dissennata riguardante la gestione della fauna. – dice Agnoletti al quotidiano – L’equilibrio non può essere gestito giocando con l’ecologia, come spesso si è fatto, ma intervenendo per regolare i rapporti fra specie animali e vegetali”.

Fra le cause del proliferare eccessivo degli ungulati e in particolare del cinghiale, il professore dell’ateneo fiorentino annovera l’abbandono dell’agricoltura di milioni di ettari e la conseguente ricrescita di boschi, oltre all’aumento della superficie protetta.

E a chi afferma che a ridurre i cinghiali ci possono pensare i grandi carnivori, risponde decisamente: “Teoricamente lupi e orsi sarebbero i grandi predatori in grado di contenere tale numero, ma è del tutto irrealistico pensare di affidare a tali specie il compito di ridurre in modo significativo le decine di migliaia di cinghiali”.

Per poi concludere che “è necessario un equilibrio nel paesaggio e questo richiede di riequilibrare il rapporto fra uomo e fauna selvatica”.

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