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VENETO. IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA LA MOZIONE PER L’USCITA DAL PROGETTO LIFE WOLF ALPS

Nel corso della seduta di ieri, 11 luglio, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza la mozione n. 230 intitolata “La Regione del Veneto receda subito dal progetto Life Wolf Alps e chieda al Governo di attuare subito il piano di gestione e di contenimento del lupo”. Il provvedimento è stato illustrato in aula dal Consigliere  Sergio Berlato (FDI-AN-MCR) che ha presentato la mozione con il Capogruppo della Lega Nord Nicola Finco.

“Il progetto Wolf Alps, al quale la Regione del Veneto, assieme ad altre, ha aderito con Delibera di Giunta regionale n. 2298 del 2013 – ha ricordato Berlato nel corso del suo intervento – prevede azioni atte a favorire la presenza e la crescita del lupo in Veneto: il progetto ha una dimensione finanziaria complessiva di oltre 6 milioni di euro, fondi che potrebbero essere utilizzati per aiutare le famiglie e le imprese in difficoltà. L’attività predatoria del lupo sta provocando ripercussioni negative, in particolare tra coloro che esercitano l’attività agricola. Con la mozione, si chiede un quadruplice impegno da parte della Giunta regionale, ovvero che si proceda al pagamento dei danni causati dalla predazione dei lupi entro sei mesi dalla data dell’accertamento effettuato dalle autorità competenti; ad installare, a spese della Regione ed in collaborazione con gli allevatori interessati, i sistemi di prevenzione atti a scongiurare le predazioni dei lupi; a mettere in atto l’uscita dal Progetto Wolf Alps; infine, a chiedere al Governo di attuare il Piano di gestione e di contenimento del lupo, così come avviene nel resto d’Europa, per garantire la compatibilità tra la presenza del lupo e le attività umane, soprattutto se esercitate in ambienti fortemente antropizzati come, ad esempio, la Lessinia e l’Altopiano dei sette comuni”.

Critica la posizione espressa dalla Consigliera regionale Cristina Guarda (AMP). “Si rinuncia al progetto Wolf Alps, si rinuncia alle risorse europee, si rinuncia ad affrontare il problema dando spazio a facili strumentalizzazioni: in questa maniera si rimanda semplicemente il problema”.

Altra posizione critica, quella del Consigliere regionale del Partito Democratico  Andrea Zanoni. “Il Progetto Wolf Alps, in scadenza nel 2018, prevede una serie di ulteriori misure obbligatorie per i cinque anni successivi: il recesso anticipato dal Progetto comporterebbe perciò la restituzione dei fondi europei erogati. Le vere vittime del recesso dal progetto Wolf Alps, quindi, sarebbero proprio gli agricoltori perché rinunceremmo a fondi già stati stanziati per i cani pastore e per le recinzioni; inoltre, il lupo continuerà ad essere presente perché  si tratta di specie protetta. La maggioranza, votando a favore della mozione, ritiene di difendere gli allevatori; in realtà non solo andrà contro le norme europee che tutelano i grandi carnivori, ma arrecherà anche un danno agli allevatori costretti a pagare per la mancata attivazione delle misure di prevenzione da parte della regione. Inoltre, la presenza del lupo sembra limitata ad una quindicina di esemplari, mentre le predazioni certe non sarebbero più di una sessantina, predazioni che potevano essere evitate con le recinzioni elettrificate e i cani pastori, com’è già stato fatto in Europa”.

Articolata l’approvazione del provvedimento. I primi due punti del quadruplice impegno richiesto alla Giunta regionale con la Mozione (pagamento danni entro 6 mesi e installazione di sistemi di prevenzione) sono stati approvati all’unanimità; gli ultimi due punti, a maggioranza. Il provvedimento finale è stato approvato con 26 voti a favore, 12 contrari e 5 astenuti

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