Malgrado al contrario delle sue affermazioni sul movimento che “appare in piena ascesa” la risposta sia stata fino ad ora tiepida, per non dire fredda, anche all’interno delle sigle animaliste (la LAV ad esempio non ha al momento aderito e non manca chi si dissocia apertamente ritenendolo solo una manovra elettorale), sabato, non a caso vigilia dell’apertura della stagione venatoria, Michela Vittoria Brambilla organizza a Milano l’assemblea pubblica “Difendi la vita”, che sarà preceduta da un corteo.
Fra gli impegni per conquistare gli elettori, il riconoscimento degli animali come esseri senzienti nella Costituzione, inasprimento delle pene per chi li maltratta e li uccide, abolizione – ovviamente – della caccia.
E agganciandosi all’attualità e alle ferite narrate dalla cronaca recente, difesa del suolo dal dissesto idrogeologico. A questi si aggiunge una non meglio precisata agenda “generalista”, che ci sta sempre bene. Per la Brambilla e chi l’appoggia dunque la campagna elettorale è cominciata.
Non dubitiamo che l’evento sarà proposto e presentato con dovizia di particolari e “giuste inquadrature” dai media.
Ci auguriamo che il paese – inteso come cittadini – abbia però le idee più chiare sulle priorità da affrontare per uscire da uno stato di crisi che si fa ogni giorno più forte e che colpisce milioni di italiani.
Anche ricordare le cose non fatte da ministro del turismo dalla signora Brambilla per rilanciare questo settore trainante della nostra economia preferendo occuparsi degli spiedi bresciani e dei conigli “da compagnia” forse non sarebbe male.