L’Arci Caccia di Roma e del Lazio condannano fermamente l’azione criminale dei due bracconieri che, nel Parco regionale di Veio nelle ore notturne, in luogo vietato, uccidevano una persona.
La tradizione venatoria italiana e fatta di centinaia di migliaia di cacciatori corretti, coscienziosi, idonei ad occuparsi al pari di volontari dell’ambiente di gestione della fauna selvatica e di controllori del territorio agro silvo pastorale.
L’Arci Caccia attiverà tutte le possibili azioni legali a tutela dell’attività venatoria di fronte ad un episodio clandestino raccapricciante, non solo per l’esito drammatico della vicenda, la morte di un uomo, ma anche stando ai racconti di cronaca, per la dinamica dell’incidente e la scomposta tardiva azione di soccorso.
Esprimiamo pertanto cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima che perde drammaticamente il congiunto, ennesima vittima del bracconaggio.
Facciamo pertanto appello alle forze dell’ordine, a cui va la nostra gratitudine, affinchè non venga abbassata la guardia rispetto a tale fenomeno e confermiamo la disponibilità delle nostre guardie venatorie volontarie ad essere a disposizione dei Corpi di Polizia , in primis il Corpo Forestale dello Stato per contrastare senza indugi, giorno e notte, i bracconieri malfattori.
Questo atto criminale è stato strumentalizzato da parte di alcuni media che hanno cercato di spacciare quanti praticano l’attività venatoria, che per legge sono “guardie dell’ambiente”, con quanti la legge stessa indica come ladri e delinquenti.