LA FACE SI SCHIERA CONTRO LA COMMISSIONE EUROPEA SUL CASO MALTA

La Commissione Europea ha deciso di deferire Malta alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla sua decisione di consentire la cattura del fringuello sul suo territorio a partire dal 2014. La Commissione Europea giustifica la sua decisione argomentando che la riapertura della cattura del fringuello a Malta non concorda con le condizioni sancite nella Direttiva Uccelli.

Considerando i requisiti legali per la cattura di fringuelli vivi a Malta, la FACE è molto sorpresa nel vedere che la Commissione Europea, nel suo comunicato stampa, ha omesso di menzionare la possibilità per uno Stato Membro di garantire una deroga basata sull’Articolo 9.1c. della Direttiva Uccelli, che permette la cattura, la detenzione o altro giudizioso utilizzo di alcuni uccelli. Il comunicato stampa fa riferimento solo alle deroghe per interessi di salute pubblica e sicurezza o sicurezza aerea per prevenire seri danni e per scopi di ricerca o scopi similari (9.1.b.).

Le basi scientifiche ed ecologiche sulle quali Malta permette la cattura di fringuelli vivi fondano sul principio dei “piccoli quantitativi e sotto stretto controllo”. A questo proposito il criterio raccomandato per definire “piccoli quantitativi” è che ogni prelievo sia inferiore all’1% del totale annuale di mortalità della popolazione in questione per quelle specie che non sono cacciabili (per le specie non comprese nell’Allegato II), un prelievo il cui effetto è secondo la Commissione trascurabile sulle dinamiche della popolazione, in conformità al suo documento guida sulla caccia sostenibile secondo la Direttiva Uccelli.

Il comunicato stampa della Commissione fa riferimento anche alla diminuzione di molte specie di uccelli selvatici in Europa, che rappresenta una “seria minaccia all’ambiente naturale”. Mentre è vero che i fringillidi in questione hanno storicamente sofferto di diminuzioni, dati più recenti dimostrano un andamento più positivo in conformità all’ultimo report ex articolo 12 (2008-2012) della Direttiva Uccelli. Non solo le sette specie di fringillidi, di cui a Malta è permessa la “cattura viva”, hanno una vasta popolazione nidificante in Europa (oltre diversi milioni), sei hanno uno status della popolazione “sicuro” e solo una delle sette specie – il fanello (Carduelis cannabina) – ha uno status della popolazione “in declino”, anche se comunque ha una popolazione nidificante stimata fra i 13 milioni e settecentomila e i 19 milioni di coppie.

Riguardo questa procedura di infrazione la FACE è del parere che la decisione della Commissione Europea non sia basata sugli imperativi della conservazione e ignori i requisiti culturali di alcuni cittadini della UE. A questo proposito, la Direttiva Uccelli stabilisce chiaramente gli obiettivi degli Stati Membri in relazione alla conservazione degli uccelli: “Gli Stati membri prenderanno i provvedimenti richiesti per mantenere la popolazione delle specie riportate nell’Articolo 1 ad un livello che corrisponda in particolare a esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, considerando esigenze economiche e ricreative, o per adattare la popolazione di queste specie a quel livello”.

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