“Un enorme lavoro di semplificazione burocratica, che viene incontro alle sacrosante istanze del mondo venatorio e che rende la vita più facile a chi pratica la caccia nel pieno rispetto delle leggi vigenti”. Così il Segretario consigliere dell’Ufficio di presidenza, Giovanni Malanchini, ha commentato la legge di “Revisione ordinamentale 2021” approvata dal Consiglio regionale lombardo, relatore Floriano Massardi (Lega).
“Approvando la Legge di revisione ordinamentale, il Consiglio regionale ha ribadito nuovamente quanto sia alta l’attenzione di Regione Lombardia per il mondo venatorio, da noi considerati i veri guardiani dell’equilibrio ambientale e invece oggetto di attacchi sempre più frequenti e pretestuosi dai sedicenti ambientalisti – spiega Malanchini – Ora, permettendo l’inserimento di integrazioni puntuali e specifiche sostituzioni all’interno delle leggi vigenti, tutta una serie di richieste dei cacciatori ha potuto essere accolta con successo, anche grazie al lavoro del consigliere Massardi, che ringrazio per l’entusiasmo e la determinazione con i quali ha portata avanti questa battaglia”.
Tra le tante novità introdotte dalla Legge ordinamentale, vi sono quelle relative alle attività di vigilanza e controllo sugli anellini utilizzati per gli uccelli da richiamo: l’attività di controllo dovrà essere svolta verificando unicamente la presenza dell’anellino (che d’ora in avanti potrà essere in materiale plastico e non solo in metallo) sull’esemplare e nel massimo rispetto del benessere animale, senza pratiche invasive o manipolazioni che possano arrecare danni alla salute dei volatili.
Altra importante modifica è l’enorme semplificazione della procedura per il rinnovo decennale delle autorizzazioni dei capanni di caccia: da oggi sarà sufficiente presentare alla Regione una domanda in carta semplice e l’autorizzazione si intenderà rinnovata per ulteriori dieci anni.
Non ultimo, è stata soppressa la banca dati dei richiami vivi e la relativa sanzione, introducendo la possibilità di segnare il capo di selvaggina sul tesserino dopo l’abbattimento e il recupero della selvaggina stessa.
Di seguito gli altri provvedimenti inerenti alle attività venatorie che sono stati oggetto di approvazione nella legge di revisione ordinamentale:
- eliminata l’obbligatorietà del giubbino e cappello ad alta visibilità per chi pratica la caccia di selezione: sarà sufficiente un generico capo ad alta visibilità;
- prevista in legge la possibilità di istituzione da parte degli ATC/CAC delle c.d. “zone rosse” nelle quali sarà consentita esclusivamente la caccia da appostamento fisso e di selezione (tranne che in quelle zone istituite per la protezione degli ungulati);
- integrata la “legge cinghiale” consentendo:
– di lasciare all’operatore volontario il capo prelevato in controllo (fino a un massimo di 2) senza che passi dal CLS (centro lavorazione carni selvaggina);
– ad ATC, CAC ed Enti gestori delle aree protette di individuare un CLS a cui cedere i cinghiali prelevati in controllo potendo così evitare l’attivazione della procedura di evidenza pubblica per ogni singolo capo abbattuto;
- introdotta una deroga al termine del 31 marzo per il cambio della forma di caccia per i cacciatori che non hanno praticato l’attività venatoria nell’anno o negli anni precedenti;
- previsto l’esonero dalla procedura di vincolo idrogeologico per la realizzazione di capanni fissi;
- le zone di addestramento cani potranno avere durata fino a 10 anni (oggi erano 3 anni).
- il subentro nella titolarità di un capanno potrà avvenire anche in assenza della riconsegna della precedente autorizzazione cartacea;
- possibilità di cacciare in tutti gli ambiti di pianura (ATC) il cinghiale in selezione anche su terreno coperto di neve;
- proroga di 12 mesi delle autorizzazioni decennali dei capanni in scadenza quest’anno e nella prossima stagione venatoria 2022/2023.