PADOVA, #BASTACINGHIALI: LA LUNGA ESTATE CON DANNI AI VIGNETI E AI FRUTTETI

Una lunga estate in compagnia dei cinghiali per gli agricoltori dei Colli Euganei ma anche di altre aree della provincia come la zona di Tombolo nell’Alta Padovana. Anche per questa stagione gli ungulati saranno padroni incontrastati di interi territori, minacciando seriamente il futuro dell’agricoltura. Per l’ennesima volta Coldiretti Padova denuncia l’impatto devastante sul territorio dovuto alla proliferazione incontrastata dei cinghiali che provocano danni ingenti ad ogni genere di coltivazione e mettono a rischio la sicurezza di chi vive e lavora sul territorio e lancia, attraverso i social, l’appello #bastacinghiali. I vertici dell’associazione degli agricoltori chiedono inoltre un incontro urgente con il Commissario del Parco Colli Euganei Maurizio Dissegna, in carica ormai da alcune settimane.

“Tutti devono sapere cosa succede sui nostri Colli Euganei, fra i vigneti ad un mese dall’inizio della vendemmia ma anche nei campi di tutta l’area pedecollinare – afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – dove centinaia di esemplari girano indisturbati in branchi più o meno numerosi. Ogni giorno riceviamo segnalazioni e foto da parte degli agricoltori esasperati, arrabbiati e impotenti. Li vediamo immortalati di sera nei pressi delle abitazioni, degli agriturismi e dei ristoranti, creando anche un grave pericolo per la sicurezza stradale. Ormai gli incidenti causati dai cinghiali sono una consuetudine, così come gli avvistamenti su tutto il territorio. Da Cinto Euganeo a Torreglia, da Este a Teolo lo scenario è ugualmente desolante, con un dettaglio significativo. Ormai i cinghiali non temono più la presenza dell’uomo e si muovono indisturbati anche in pieno giorno, alla luce del sole. Li sorprendiamo fra i nostri vigneti e nei campi di granoturco, come testimoniano numerose foto. Gli agricoltori corrono il rischio di essere caricati da cinghiali che scorrazzano insieme ai loro cuccioli e anche gli escursionisti non possono dirsi tranquilli.  Raccogliamo lo sfogo di imprenditori che si sono visti “arati” dai cinghiali intere coltivazioni, altri invece che trovano veri e propri sentieri aperti in mezzo al mais oppure grosse buche intorno alle vigne. Ormai non vale neanche la pena fare la conta dei danni. Una situazione aggravata poi dalla diffusione massiccia delle nutrie ormai su tutto il territorio provinciale”.

Coldiretti Padova sta raccogliendo segnalazioni sempre più numerose anche nell’Alta Padovana, in particolare a Tombolo, dalle aziende agricole che si trovano non lontane dalla palude di Onara, nella quale ha trovato rifugio una nutrita colonia di cinghiali. “Nelle ultime settimane siamo in emergenza. – raccontano alcuni agricoltori della zona – I cinghiali escono dalla zona della palude e vengono in cerca di cibo nei nostri campi di mais. In diverse occasioni siamo stati costretti a seminare di nuovo, altri invece hanno rinunciato per non correre il rischio di trovarsi di fronte ad una seconda devastazione. Inoltre ormai quando giriamo per la campagna abbiamo anche paura di scendere dall’auto perché i cinghiali ci caricano, anche in pieno giorno. Noi invece abbiamo le mani legate, non possiamo alzare un dito mentre assistiamo alla distruzione del nostro lavoro”.

“La situazione è questa ormai da troppo tempo – conclude Miotto – intanto stiamo ancora aspettando una seria azione da parte delle istituzioni. Lanciamo un nuovo appello al commissario del Parco Colli Euganei, al quale chiediamo di destinare maggiori risorse e uomini per gli abbattimenti e il controllo della diffusione dei cinghiai. Abbiamo sollecitato la Provincia di Padova ad intervenire anche in tutte le aree extra Parco. Ormai servono azioni straordinarie. Per quanto riguarda il contenimento dei cinghiali abbiamo proposto individuare le aree a prevalente destinazione agricola in cui non è ammessa la presenza di ungulati e le aree a rilevante compresenza di agricoltura ed ambiente naturale in cui è tollerata una bassa densità di ungulati. Servono perciò piani di controllo ordinari e straordinari previsti anch’essi dai progetti di legge. Per il contenimento delle nutrie invece la legge adesso c’è ma deve essere applicata su vasta scala nel nostro territorio se vogliamo iniziare a rimediare i pesantissimi danni subiti dagli imprenditori agricoli ormai da anni”. (Fonte COLDIRETTI)

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