PADOVA, FAUNA SELVATICA: BENE AIUTI REGIONE, AVVIATO STUDIO CON UNIVERSITÀ

“Accogliamo con soddisfazione la notizia dello stanziamento del fondo regionale da 200 mila euro per gli aiuti alle imprese agricole per prevenire e indennizzare i danni provocati da specie protette e fauna selvatica. Una misura senz’altro positiva che da sola però, in aree particolarmente critiche come i Colli Euganei, non basta a far fronte ai gravi danni subiti dalle aziende agricole. In questo territorio deve continuare senza interruzioni l’attività di selecontrollo e cattura dei cinghiali e anche, nell’area pedecollinare e negli immediati dintorni, la riduzione sistematica della popolazione delle nutrie”.

A ribadirlo è Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, nei giorni in cui la Regione del Veneto mette a disposizione 200 mila euro per erogare contributi alle imprese agricole zootecniche che adottano sistemi di prevenzione, come i recinti elettrificati semipermanenti o mobili e i dissuasori faunistici. Nel 2016 e nel 2017 questi sistemi di protezione sono stati acquisitati direttamente dalla Regione, mediante le risorse messe a disposizione dal progetto europeo Life Wolfalps che ha ora terminato la sua operatività. Ora la Regione ha previsto di destinare il fondo a forme di aiuto indiretto agli allevatori e agli agricoltori che investono per la sicurezza delle proprie aziende e del proprio patrimonio zootecnico. A gestire i contributi sarà l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura. I contributi regionali, non più di 10 mila euro per progetto, saranno assegnati sulla base dell’istruttoria condotta da Avepa. Sarà data precedenza ai giovani e a chi non ha beneficiato in precedenza di dotazioni e attrezzature fornite dai progetti europei Life Wolfalps e Life Nature.

Ma Coldiretti Padova chiede alla Regione di dare vigore all’attività del Parco dei Colli Euganei nelle catture dei cinghiali, come è avvenuto nella seconda parte del 2017. “Vanno bene gli aiuti alle imprese – continua Miotto – ma deve assolutamente continuare in maniera sistematica l’attività di contrasto sul territorio attraverso il personale selezionato e formato dal Parco Colli. Ormai la primavera è alle porte e c’è il rischio che la popolazione dei cinghiali, se viene interrotta l’attività di selecontrollo, possa tornare a crescere insieme ai rischi e ai danni per le attività agricole del territorio. I cinghiali rappresentano da anni un problema concreto che ha messo in serio pericolo non solo le principali coltivazioni del territorio ma anche la sicurezza ambientale. A questo proposito stiamo conducendo da tempo degli studi con l’Università di Padova per documentare scientificamente l’impatto ambientale dovuto alla proliferazione dei cinghiali sui Colli Euganei. I primi dati si annunciano clamorosi e non appena saranno disponibili organizzeremo un’adeguata presentazione a tutti gli interessati. Ci sono misurazioni e volumi che parlano chiaro e che confermano come anni di presenza incontrollata dei cinghiali abbiamo seriamente compromesso i Colli Euganei”. (Fonte COLDIRETTI)

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