Al termine di una riunione della III Commissione del Consiglio regionale, dai toni non sempre sereni e pacati, lo scorso venerdì è stato approvato un ordine del giorno che consentirebbe di evitare la consultazione referendaria prevista per il 3 giugno prossimo abrogando la legge attualmente in vigore. È ora necessario che l’ordine del giorno venga approvato dal Consiglio regionale, ma le posizioni sono tutt’altro che univoche. Ne è un esempio il comunicato a firma di Vignale, Presidente della III Commissione, che abbiamo ricevuto proprio al termine della seduta del 27 aprile scorso e che riportiamo integralmente:
“Oggi, in III Commissione consiliare è stato presentato un ordine del giorno a firma Carossa e Pedrale che di fatto recepisce tre dei quattro requisiti referendari (diminuzione delle specie cacciabili, del periodo di caccia e deroga in caso di neve).
Se già non eravamo pienamente d’accordo con l’ipotesi suggerita dai capigruppi consiliari di abrogare la legge vigente (anno 1996) e contestualmente – su richiesta del centro sinistra – votare un documento in Consiglio Regionale che sostanzialmente impegna la giunta a recepire i punti dei quesiti referendari in una nuova normativa, giudichiamo ora inaccettabile trovarsi di fronte ad un documento che anziché di promozione sia limitativo dell’attività venatoria a firma di due esponenti del centro destra.
Infatti, se a fronte delle difficoltà di bilancio della Regione Piemonte potevamo condividere la necessità di abolire l’attuale legge, datata e decisamente limitativa rispetto ad altre regioni italiane, non possiamo accettare oggi di svendere questi principi in nome di un testo che porterà la nostra Regione spese per danni ad agricoltori e all’equilibrio faunistico che in poco tempo supererebbero di molto la spesa del referendum.
Il nostro no al testo di Carossa e Pedrale è dettato inoltre dalla convinzione che con il voto di oggi si potrebbe creare un pericoloso precedente che spingerebbe chi è contrario a un testo di legge a utilizzare lo spauracchio della raccolta firme per modificarlo.
Ci chiediamo inoltre come sia possibile che chi come noi si è fatto promotore di un testo di legge (pdl n. 104 “Nuove disposizioni in materia di protezione della fauna selvatica, prelievo venatorio e promozione del territorio.”, Vignale primo firmatario) di profonda modifica, miglioramento ed ammodernamento dell’attività venatoria sul territorio regionale, possa oggi presentarsi con un documento che va nella direzione opposta.
In ogni caso la nostra posizione sulla caccia non cambia, non soltanto non voteremo l’ordine del giorno oggi licenziato dalla Commissione ma ci opporremo a qualunque nuova legge regionale sull’attività venatoria che sia limitante rispetto al pdl 104. (Gian Luca Vignale – Presidente III Commissione Caccia)”.