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PISA, PREDATORI: NUOVA MATTANZA NEI PASCOLI DI TREGGIAIA, GREGGE DECIMATO

50 capi ammazzati in un anno. Gregge decimato e produzione di latte quasi azzerata quando il lupo entra dentro il recinto. Siamo sulle colline di Treggiaia, nel pontederese, in Provincia di Pisa. Anche qui, come nel resto della Toscana, i predatori non hanno più paura di nulla. L’ultimo caso risale ad alcuni giorni fa quando il gregge di Salvatore Briga, pastore siciliano da una vita a Pontedera, è stato attaccato dai lupi nonostante la presenza di una coppia di pastori maremmani e del recinto elettrificato. Conseguenze: due pecore sarde sgozzate. A farne le spese è stato anche un cucciolo di pastore maremmano di pochi mesi.

La denuncia parte da Coldiretti che ha dovuto raccogliere l’ennesima testimonianza di una categoria, quella dei pastori, che sta scomparendo anche per effetto della presenza fuori controllo dei predatori. L’azienda agricola di Briga produce latte per la filiera casearia ma quando il lupo arriva la produzione crolla e si moltiplicano gli aborti. In un anno sono una cinquantina i capi uccisi dai lupi. “Sono lupi, non sono ibridi. Gli ho visti. Mi ci sono trovato faccia a faccia in diverse occasioni. – racconta – Da un paio di anni il prezzo che dobbiamo pagare alla loro presenza è insostenibile. Sono sempre spariti nell’arco dell’anno uno o due capi e li abbiamo sempre considerati una sorta di contributo alla biodiversità ma di questo passo della tradizione pastorizia resteranno solo le foto ed i ricordi”.

Gli avvistamenti sono stati diversi nelle ultime settimane così come le prese di posizione di Coldiretti in tutta la regione dove gli attacchi si sono moltiplicati. “I risarcimenti – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa – non sono la soluzione, la soluzione è creare un equilibrio tollerabile per tutti. Fare agricoltura, soprattutto nelle aree marginali e più difficili, è già molto faticoso, la convivenza con elementi di aggravio dei fattori la rende anti-economica e di questo passo contribuirà a spopolare intere aree dove l’uomo con sacrificio è tornato negli ultimi anni. Il piano Lupo non è più rimandabile”. (Fonte COLDIRETTI)

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