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REGIONE PIEMONTE: ASSESSORE DIFENDE PROPOSTA DI LEGGE E CACCIATORI

REGIONE PIEMONTE: ASSESSORE DIFENDE PROPOSTA DI LEGGE E CACCIATORI

“È errato sostenere, come riportato da alcune fonti, che si potrà cacciare liberamente nei parchi. Bisogna distinguere tra quella che è l’attività venatoria e quello che si definisce invece controllo della fauna”. Con queste parole, pubblicate dal sito www.cuneocronaca.it, l’assessore all’Agricoltura e foreste, caccia e pesca della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, chiarisce le incomprensioni emerse nel corso di queste settimane a seguito della presentazione delle modifiche alla normativa regionale in materia di protezione della fauna ed esercizio dell’attività venatoria (l.r. n. 70 del 1996).
Attualmente gli Enti parco svolgono già preziose attività di controllo: le novità introdotte dalla proposta di legge non solo permettono, sotto il massimo rispetto della normativa, di far svolgere le azioni di controllo a soggetti esperti e conoscitori del territorio quali i cacciatori – spiega Sacchetto – ma rappresentano un’occasione rilevante per consentire agli stessi Enti parco di poter incrementare il proprio bilancio”. Con la proposta di legge, infatti, si intende affidare agli Enti parco la possibilità di consentire le operazioni di controllo di quelle specie dannose a persone specializzate, vale a dire ai cacciatori, i quali dovranno prendersi carico di pagare un corrispettivo.
“Nessun pericolo dunque per ciclisti, amanti della natura, escursionisti e bambini che frequentano i parchi – spiega Sacchetto – le operazioni per il controllo faunistico sono già praticate oggi, con le modifiche proposte cambierebbero solo – sotto la vigile supervisione dell’Ente parco – gli attori dell’attività. L’Ente pubblico controllerà i cacciatori che entrano nell’area protetta, orari, numero dei capi abbattuti, specie cacciata”.
L’assessore regionale ha quindi spiegato che alcuni media hanno dato la notizia della proposta di legge non comprendendo la base della filosofia che ha guidato la stesura del provvedimento: nessuna “caccia indiscriminata”, ma piuttosto una valorizzazione dell’attività venatoria grazie all’importante funzione di controllo e supervisione all’interno delle aree protette.
“È importante, infine, ribadire che per l’assessorato regionale i cacciatori sono persone perbene, attaccate al territorio e all’ambiente – ha concluso Sacchetto – e non criminali come qualcuno vorrebbe dipingerli”.
Arianna Biagi

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