Gli amici degli animali (o meglio, gli animalisti) hanno colpito ancora.
Con un servizio infarcito di banalità e luoghi comuni, e condito con una buona dose di cialtroneria, è ripartita la solita battaglia animalista di Striscia la Notizia che è sempre attenta a blandire gli amici degli uccellini mettendo alla gogna mediatica tanti onestissimi e integerrimi cittadini che hanno solo la colpa di avere un’altra concezione della vita e del rapporto fra esseri umani e animali.
Ma se è assolutamente legittimo essere contro la caccia, non altrettanto legittima è la disinformazione e il disprezzo per ciò che è legale e scientificamente sostenibile come la caccia moderna.
In effetti, ciò che non è assolutamente tollerabile (al di là della ridicola sceneggiata della manciata di pallini raccolti in terra) è la grossolana ignoranza del valore scientifico e sociale che oggi la caccia riveste – in tutta Europa – nella gestione globale dell’ambiente e della fauna selvatica.
Altrettanto intollerabile, infine, è l’ostinazione con cui si continua a descrivere la caccia italiana come una sorta di far west senza regole, ben sapendo, invece, che si tratta di un’attività regolata da norme severissime e sottoposta a controlli così rigorosi che impedirebbero sicuramente a tanti predicatori televisivi di conseguire il porto d’armi per uso venatorio.
La Libera Caccia, nel denunciare la totale insipienza del servizio televisivo (ampiamente dimostrata dalla ridicola sceneggiata della manciata di pallini raccolti in terra), rispedisce al mittente le accuse demagogiche e infondate in esso contenute e ribadisce con forza la correttezza e l’integrità morale dei cacciatori italiani che non possono, MAI E IN NESSUN CASO, essere paragonati a pochi criminali bracconieri che vanno perseguiti con la massima severità possibile.
