Dedicato totalmente ad avvistamenti, fotografie e resoconti di incontri ravvicinati tra triestini e suini selvatici, il gruppo del social network Facebook intitolato “Tutti pazzi per i cinghiali” ha superato i 370 iscritti. “Nato come uno scherzo tra quattro amici” ha dichiarato uno degli amministratori su Il Piccolo “ha ottenuto in breve tempo un successo strepitoso”.
“Sempre più persone a Trieste” si legge nell’articolo del 13 gennaio “hanno provato l’esperienza inconsueta di un faccia a faccia con questi animali, e per molti è diventato d’obbligo riportare la propria testimonianza”. Nella descrizione del gruppo campeggia il seguente invito: “Racconta anche tu la tua esperienza con i cinghiali del Carso. La commissione giudicatrice assegnerà il CINGHIALE D’ORO al miglior reportage”.
Si tratta ovviamente di un premio simbolico, ma è già partita la corsa alla miglior descrizione. Chi ha visto una mamma cinghiale con due cuccioli, chi con tre, qualcun altro un gruppo formato da quattro esemplari adulti. “Alcuni iscritti sono giunti a chiedersi“ si legge nell’articolo de Il Piccolo “se il cinghiale non stia diventando uno “stile di vita”, qualunque cosa significhi, se non addirittura una corrente di pensiero”. Lo spirito collettivo è ovviamente goliardico, mentre tutt’altra faccenda rimane la “questione cinghiali”, a cui i membri del gruppo vogliono rimanere estranei per seguire in pace e ilarità il culto estetico del maiale selvatico.
Alle prese con la valutazione degli abbattimenti, il vicepresidente della Provincia Walter Godina, che sul Piccolo ha dichiarato “Vista la prolificità dei cinghiali, il problema è destinato a ripresentarsi in futuro”.
Arianna Biagi