Nella sessione dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Question Time) della seduta assembleare di lunedì scorso, il consigliere regionale Emanuele Fiorini (Lega) ha chiesto all’assessore all’ambiente Fernanda Cecchini di chiarire quante sono le guardie venatorie volontarie operanti sul territorio regionale, la tipologia di decreto autorizzativo in loro possesso, quale Ente ha rilasciato tale provvedimento e se tali soggetti sono numericamente sufficienti per svolgere i compiti che la normativa assegna loro.
Fiorini ha ricordato che “la competenza a emanare i decreti di nomina di guardie giurate volontarie in materia ittica e venatoria con funzioni di repressione è di competenza esclusiva provinciale, ma il coordinamento delle attività spetta al Servizio foreste, montagna, sistemi naturalistici, faunistica”. Fiorini ha rilevato inoltre che “al fine di garantire il corretto svolgimento dell’attività venatoria da parte dei cacciatori umbri su tutto il territorio regionale occorre verificare puntualmente i soggetti titolati a eseguire eventuali controlli e a comminare eventuali sanzioni, evitando situazioni spiacevoli e comportamenti non appropriati durante le giornate di caccia”.
Nella sua risposta l’assessore Fernanda Cecchini ha spiegato che “la legge nazionale ‘157/’92’ prevede le guardie venatorie volontarie e definisce poteri e compiti degli addetti alla vigilanza venatoria. Il rilascio e il rinnovo dei decreti di guardia volontaria è rimasto alle Province e riguarda: guardie venatorie volontarie (solo caccia), guardie ittiche volontarie (solo pesca), guardie ittico–venatorie volontarie (caccia e pesca). La Regione è titolare anche delle funzioni di coordinamento delle attività di vigilanza volontaria in ambito faunistico venatorio. La Regione ha rinnovato la convenzione con i Carabinieri forestali, che scadrà a fine anno per poi passare al ‘Servizio foreste, montagna, sistemi naturalistici, faunistica’.
Dai dati comunicati dalle Province emerge che: a Perugia risultano 24 guardie ittiche volontarie, 412 guardie ittico-venatorie volontarie e 98 guardie venatorie volontarie. A Terni risultano 45 guardie ittiche volontarie, 22 guardie ittiche-venatorie volontarie e 45 guardie venatorie volontarie.
Se nel territorio ci sono problematiche legate ad attività di controllo non ben meglio identificate, bisogna verificare chi fa i controlli e i verbali: se il cacciatore si sente prevaricato o non tutelato può effettuare una segnalazione alle autorità”.
Il consigliere Fiorini si è detto “non soddisfatto. Lo scorso anno c’è stata molta confusione. La Provincia è competente al rilascio delle qualifiche di guarda venatoria e guardia ittica volontaria, ma il coordinamento spettava alla Regione, che ha demandato il compito ai Carabinieri forestali, che però non lo hanno svolto. Pochi giorni prima dell’apertura della Caccia un dirigente della Regione ha scritto alle Province per incaricarle di seguire il coordinamento. È successo che due persone hanno elevato dei verbali senza avere le autorizzazioni per effettuare i controlli”.
Riferendosi nello specifico a questo caso Fiorini ha chiesto se “in caso di mancata legittimazione del Presenzini e della Pazienza, quali azioni intende intraprendere l’assessorato regionale a tutela delle associazioni venatorie i cui iscritti sono stati fatti oggetto dell’attività accertativa e sanzionatoria. In pratica, se fosse come sospettiamo – conclude il capogruppo Lega – chiediamo alla Regione di attivarsi per rimborsare i cacciatori sanzionati da chi non è normativamente autorizzato a svolgere tale funzione”.