UMBRIA: LEGGE REGIONALE SULLA PARTECIPAZIONE

Come riceviamo pubblichiamo:

Sono 608 i cittadini/cacciatori/contribuenti della provincia di Terni che hanno depositato le proprie firme lo scorso 24 maggio negli uffici della Regione dell’ Umbria, in virtù della ‘Legge regionale sulla partecipazione’. I motivi che li hanno spinti a inoltrare questa petizione, si legge sulla medesima, sono quelli atti a esprimere tutta la loro preoccupazione ‘stante la grave situazione di carattere ambientale venutasi a creare in questi ultimi anni sul territorio di caccia programmata in provincia di Terni, a causa di una gestione a dir poco ‘disinvolta’, sia da parte dell’ A.T.C. 3, ente attuativo dei criteri voluti dalle normative nazionali e regionali, che della stessa Amministrazione provinciale, la quale deve assolvere – per legge – il compito di verifica e di controllo’ -ndr-. E la petizione continua: -Dopo diciannove anni dall’ entrata in vigore della riforma, l’ A.T.C. 3 Ternano/Orvietano, non ostante le proteste, i continui appelli e le documentazioni scritte prodotte dai cacciatori ternani, non si è ancora dotato degli strumenti indispensabili per poter attuare i criteri auspicati dalle normative: non esiste un adeguato ‘Catasto ambientale’, non si avverte la mancanza di uno strumento indispensabile quale quello rappresentato dalla ‘Carta delle vocazioni faunistiche provinciali’, né l’ indispensabilità di effettuare attendibili e reiterate ‘Ricognizioni delle risorse faunistiche’. Ma ciò che è peggio, l’ ente continua a ignorare il volontariato affidando a ditte private alcuni lavori che potrebbero essere effettuati dagli stessi cacciatori a costo zero. Nelle Zone di Ripopolamento e Cattura non si produce la fauna selvatica ecologicamente equilibrata voluta dalle normative, preferendo quella di allevamento, né si prendono in esame gli squilibri derivanti dal numero abnorme di specie opportunistiche rispetto a quelle non predatrici. Il perdurare di tale disattenzione attuativa nei confronti della pianificazione del territorio e della conservazione della fauna selvatica ivi insistente, ha finito per intaccare gravemente la stessa biodiversità ambientale. I 608 firmatari richiedono il commissariamento dell’ Ambito di Caccia n° 3 e la revoca della convenzione siglata nel 2008 con la provincia di Terni per la gestione delle Z.R.C., puntando il dito sull’ attenta disamina da parte della Regione del bilancio consuntivo 2010 formulato dall’ ente, il quale non può – di per sé – giustificare il raddoppio della quota d’ iscrizione proposta in questi giorni ai propri associati.

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