Ghiaccio, neve, gelo. È quanto ci si aspetterebbe dalle giornate simbolicamente più fredde dell’anno, i così detti giorni della merla. Simbolicamente — sottolinea Coldiretti Varese — visto che gli ultimi 3 giorni di gennaio sono tutt’altro che caratterizzati da freddi intensi. Infatti, analizza la Coldiretti, nella nostra provincia le temperature di gennaio si sono attestate ben al di sopra delle medie stagionali. Secondo un’analisi dei tecnici dell’associazione degli agricoltori su dati Ucea, nelle prime due settimane di gennaio le temperature minime si sono rivelate mezzo grado al di sopra delle medie stagionali, mentre le massime addirittura 2,3 gradi superiori.
Con queste temperature — riferisce Coldiretti Varese — la leggenda dei giorni della merla rimane solo tale, forte è infatti il rischio di imbattersi in un improvviso calo delle temperature con effetti disastrosi sulle piante in fiore e di conseguenza sulla raccolta primaverile ed estiva dei frutti.
I cambiamenti climatici si trovano ancora una volta a smentire le tradizioni, dopo un anno come quello appena passato che è classificato come il sesto più caldo della storia, con una temperatura, in Italia, superiore di 1,16 gradi rispetto la media di riferimento. Non si tratta di un caso isolato ma siamo di fronte — sostiene la Coldiretti — agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro. Si moltiplicano gli eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche nevicate estreme e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola. Fonte COLDIRETTI)