“Mercoledì 7 dicembre, in accordo con la Giunta Regionale ed i capigruppo di maggioranza, si terrà presso il Consiglio Regionale del Veneto un incontro sulle proposte di modifica che interessano l’area del Parco dei Colli Euganei. All’incontro sono stati invitati i Sindaci delle aree interessate e i rappresentanti delle categorie economiche e sociali”. Ad annunciarlo è il Presidente della Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto Sergio Berlato (FDI-AN-MCR).
“Sarà un momento importante – afferma Berlato – per fare chiarezza e fornire una corretta informazione in merito alle proposte di modifica riguardanti la riclassificazione delle aree del Parco dei Colli Euganei. Questo incontro si rende più che mai necessario anche alla luce delle strumentalizzazioni e delle falsità diffuse da alcuni soggetti che hanno fatto del vero e proprio terrorismo psicologico, strumentalizzazioni purtroppo riportate anche da alcuni organi di stampa. Dall’esame dei contenuti della proposta di legge di riclassificazione delle aree dei Colli Euganei si potrà agevolmente costatare che il Parco dei Colli Euganei non verrà smantellato, come qualcuno falsamente afferma, e tantomeno verranno consentite attività di escavazione, l’emissione di sostanze tossiche nell’atmosfera oppure il via libera alla caccia selvaggia”.
“Abbiamo ritenuto di dover riclassificare le aree del Parco dei Colli Euganei – puntualizza il Consigliere – per garantire alla Giunta Regionale, in accordo con l’Ente Parco e gli Enti Locali, l’utilizzo di strumenti adeguati per gestire il territorio ed alcune specie di fauna selvatica la cui eccessiva presenza provoca gravi danni alle colture e mette in serio pericolo l’incolumità di chi percorre quotidianamente le strade interessate dal Parco”.
“Se qualcuno ha il timore di perdere la possibilità di attrarre risorse pubbliche a causa di queste modifiche – conclude Berlato – vogliamo rassicurare che il Parco continuerà ad esistere e anche le aree riclassificate continueranno a essere considerate come aree protette, potendo continuare a beneficiare di tutte le previdenze pubbliche di cui hanno beneficiato finora”.