CCT. UNA NOTIZIA CURIOSA SU CUI NON RIUSCIAMO A RIDERE

È comparsa oggi [17 maggio, n.d.r.] sul notiziario “Gazzettino del Chianti” una notizia riguardante l’aggressione di un cinghiale verso un cittadino in area urbana nel comune di San Casciano Val di Pesa.  Non è il primo caso dove si riscontrano presenze di ungulati all’ interno di paesi e di Città, che provocano talvolta anche gravi danni per la sicurezza stradale e dei cittadini stessi. Il cinghiale, forse una femmina con prole, si è avventato provocando al malcapitato una profonda ferita su una gamba. Il problema dell’inurbamento degli ungulati, ma soprattutto del cinghiale sta assumendo proporzioni rilevanti. Spesso sono  le condizioni di degrado ed abbandono in cui versano molte parti del territorio in prossimità dei centri abitati a rendere ospitali tali porzioni di territorio per questi animali. L’incuria delle Istituzioni ma anche dei privati cittadini che lasciano in stato di abbandono ampie superfici,  spesso contribuiscono all’aumento e alla riproduzione soprattutto del cinghiale. L’istituzione di divieti di caccia, magari in zone limitrofe all’area urbana soprattutto se non ben gestite possono concorrere ulteriormente all’ acutizzarsi del problema.

Di seguito l’articolo integrale:

AGGREDITO DA UN CINGHIALE MENTRE SALE IN AUTO DAVANTI A CASA: VENTI PUNTI DI SATURA

Il racconto del ragazzo che ha subito “l’attacco”: “Con il sangue che usciva mi sono precipitato alla Misericordia”.

SAN CASCIANO – Non capita tutti i giorni uscire da casa ed essere attaccati da un grosso cinghiale, probabilmente una femmina.

E solo la vicinanza dell’auto ha salvato da conseguenze peggiori un giovane sancascianese, che comunque è dovuto ricorrere alle cure mediche: alla fine  gli sono stati applicati venti punti di sutura (interni ed esterni) a una gamba

Ma ecco il racconto di com’è andata. E a raccontarcelo è proprio colui che ha subito l'”attacco”: “Sono uscito di casa poco dopo le 8. Abito vicino a San Casciano, non in una casa isolata in mezzo ai campi, ma in un nucleo con tante altre famiglie. Mentre mi avvicinavo per prendere la macchina, tra l’erba ho sentito e visto smuoversi qualcosa”.

“Non ci ho fatto più di tanta attenzione – ricorda – fino quando a pochi passi dalla macchina mi sono girato e ho visto che si stava dirigendo verso di me un grosso cinghiale. Con intenzioni non proprio buone”.

Comprensibilmente terrorizzato, ci racconta che “ho cercato di fermarlo portando le mani in avanti. Per fortuna non sono caduto per terra, ma se in un primo momento sembrava lo avessi respinto, digrignando ha spalancato la bocca cercando di azzannarmi a una gamba. Per fortuna non è riuscito ad agguantarmela. Ho fatto un passo indietro, e probabilmente con i denti mi ha provocato una ferita”.

“Nella concitazione – continua nel racconto – sono riuscito ad aprire lo sportello e mettermi alla guida. Sebbene impaurito e con il sangue che mi usciva, non ho perso tempo e mi sono precipitato alla Misericordia di San Casciano, dove ho ricevuto le prime cure”.

Come si spiega questo improvviso attacco? Di solito i cinghiali scappano davanti alle persone, a meno che, non siano feriti durante una battuta di caccia o investiti sulla strada. Forse, se si trattava di una femmina, aveva dei piccoli e si è sentita in pericolo? 

“Sinceramente non saprei, io ho visto solo il cinghiale che sbucato dall’erba mi è venuto incontro”.

Oltre ai punti di sutura quanti giorni di convalescenza ha fatto?

“Tre settimane e, ripeto, poteva andare molto peggio, se si vuole sono stato fortunato. La preoccupazione di altri incontri di cinghiali comunque rimane. E riguarda anche gli altri nuclei familiari, dove ci sono anche bambini”.

Ha denunciato quanto avvenuto?

“Sì mi sono rivolto ai Carabinieri Forestali, alla Regione e ho inviato una lettera anche in Comune. Con la speranza che magari venga organizzata una battuta per abbattere questi ungulati intorno alla casa. Adesso sono davvero tanti, così come tanta è ancora la paura di un altro incontro ravvicinato”.

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