Comunicato Stampa – L’intervento del senatore Franco Orsi nei confronti di Federcaccia pone il problema fondamentale di un approccio nuovo nei confronti della natura e del dialogo tra cacciatori e ambientalisti. Da sempre Ekoclub auspica un dialogo propositivo tra gli “attori del territorio”, perché oggi il vero ambientalismo non deve augurarsi l’abolizione della caccia o sostenere la “persecuzione” del cittadino cacciatore, ma deve cercare la cooperazione, anche e soprattutto con il mondo venatorio, per mettere insieme risorse, progetti, idee, sotto la guida di quei dati oggettivi che solo la scienza può fornirci. Sono tante le sfide che cacciatori e ambientalisti possono e devono affrontare insieme, su tutte quella relativa alla salvaguardia degli equilibri faunistici, attraverso interventi di largo respiro, e non solo, come troppo spesso accade ancora nel nostro Paese, con provvedimenti d’urgenza come le deroghe ad alcune specie e gli esosi risarcimenti per danni da fauna. È necessario mutare l’atteggiamento che in questi anni ha accompagnato la gestione della fauna nei Parchi, in molti dei quali l’intervento dei cacciatori, per il contenimento delle popolazioni in eccesso, è stato vietato per ideologia, con conseguenze sull’agricoltura, a causa dei danni, ma anche sulla salute della stessa fauna, decimata delle epidemie. Il proliferare di alcune specie, come il cinghiale o la nutria, che causa danni alle colture, incidenti stradali, la riduzione di altre specie, rende necessaria la ricerca di soluzioni tempestive e condivise da tutti. L’equilibrio di fauna e territorio, un tempo garantito dalla natura, deve essere oggi salvaguardato anche dall’uomo, attraverso interventi seri di contenimento delle specie invasive, ma anche con ripopolamenti e attività di protezione di altre specie che sono invece a rischio, non certo per l’attività venatoria, ma a causa dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici, dell’eccessivo utilizzo di pesticidi e diserbanti. Occorre recuperare i terreni degradati, proponendo incentivi agli abitanti di colline e zone montagnose per favorire il loro intervento sul territorio, limitare l’uso di sostanze chimiche, lottare contro le attività illecite che cancellano la bellezza del nostro territorio, come le discariche abusive. Lo possiamo fare insieme. È per questo che Ekoclub continua a preferire alla sterile protesta la proposta di oasi che siano effettivi santuari della natura, vivi ed aperti alla Gente, parchi che diventino luoghi di riferimento, zone di palude, di pianura, collina e montagna che siano autentici libri aperti in cui chi lo desidera, ed in particolare i giovani, possano fare volontariato e “leggere” la natura. La natura non è né potrà mai diventare un museo: chi la vuole imbalsamare deve rassegnarsi alla sua vendetta, che si traduce in uno squilibrio delle specie e nell’impoverimento degli habitat. Occorre – ed in questo senso concordo con quanto dice il senatore Franco Orsi, al quale ha risposto il presidente provinciale Fidc Rodolfo Grassi – riportare il dialogo nelle sue sedi e con ciascuna componente, che dovrà riscoprire la propria vocazione ed i propri fini istituzionali. Dicevano i nostri padri che “ciascuno deve fare il proprio mestiere“.
Gianluca Bardelli
Responsabile Relazioni esterne Ekoclub
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