Ho letto con interesse i diversi interventi relativi alla proposta di modifica della legge 157/92 che da alcune settimane si succedono sul blog “ladeadellacaccia” e nella mia veste di presidente di Ekoclub International mi corre l’obbligo di formulare alcune precisazioni. Nel merito del fatto che Ekoclub non sieda al tavolo “stakeholders” non mi risulta sia imputabile ad un’azione ostruzionistica messa in atto dalle Associazioni venatorie e ambientaliste che di tale tavolo fanno parte. Devo pertanto dedurre che la volontà di privilegiare quali portatori di interesse le suddette associazioni abbia origine esclusivamente politica. Mi permetto di considerare tutt’altro che lungimirante e assai poco produttiva la decisione assunta di escludere significative espressioni del mondo interessato alla conservazione e gestione attiva della fauna, tra le quali, appunto, Ekoclub, un’Associazione di protezione ambientale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente fin dal lontano 1992 che, tra l’altro:
– annovera molte decine di migliaia di iscritti con Sezioni in quasi tutte le province;
– non professa un’appartenenza politica;
– contesta posizioni radicali e intransigenti;
– sostiene la necessità di una gestione delle risorse naturali compatibile con la loro conservazione;
– sviluppa iniziative culturali, didattiche e di divulgazione su tematiche ambientali;
– gestisce direttamente ambiti naturali protetti, ecc.
Ekoclub è quindi impegnato a diffondere la conoscenza ed il rispetto della natura e nel contempo a promuovere l’utilizzo equilibrato delle risorse naturali, facendo proprio un principio dettato dai pionieri dell’ambientalismo italiano, ovvero percepire la natura per l’uomo e non contro l’uomo. In altre parole, Ekoclub non è un’associazione ambientalista portatrice del no ad oltranza in difesa dello status quo di qualsiasi aspetto della vita sociale ed economica, sia si tratti di questioni vitali per lo sviluppo del Paese (infrastrutture, energie alternative, ecc.) sia di attività ludiche (esercizio compatibile della caccia e della pesca, utilizzo delle risorse naturali, ecc.). È questo un approccio non condiviso da chi è privo di una visione realistica della natura, la quale, se non è certo matrigna, non è neppure quella madre benevola tanto spesso descritta dai mass media o quella rappresentata dalle piacevoli, quanto fantasiose, favole cinematografiche di Walt Disney. Ritengo che chi non ha inteso rendere partecipe Ekoclub al tavolo “stakeholders” lo abbia fatto per mera ignoranza sulla realtà di questa Associazione. Non credo neppure che, come qualcuno ha cercato di far intendere, la ragione derivi dall’errato convincimento che Ekoclub sia un’ “Associazione strumentale” o, peggio, espressione di rappresentanze fittizie. Pur nel rispetto di chi è portatore di questo pregiudizio, non mi posso esimere dal ricordare che un siffatto atteggiamento è stato il cavallo di battaglia di quelle Associazioni ambientaliste caratterizzate dal vizio originale di avversare sempre e comunque l’attività venatoria e conseguentemente ritenere il cacciatore solo un perturbatore degli equilibri naturali. Da qui la presunzione che un’Associazione impegnata nella protezione ambientale non debba annoverare tra i propri iscritti anche una categoria di cittadini (i cacciatori appunto) non legittimabili a tale fine.
Per questo aspetto, Ekoclub esprime un convincimento del tutto opposto: coinvolgere appieno le categorie di cittadini portatrici di interessi e partecipare assieme alla costruzione di una condivisa cultura rispettosa della natura. Ad esempio, quanto propone Ekoclub ai propri iscritti è molto semplice: acquisire la piena consapevolezza sia dell’esigenza di esercitare l’attività venatoria nel rispetto delle regole che governano i cicli della natura, sia del diritto-dovere di svolgere un ruolo attivo nella gestione delle risorse naturali. Su queste basi si fonda il rapporto esistente tra Ekoclub e il mondo venatorio! L’augurio è quindi quello di veder aderire sempre più alla nostra Associazione i cacciatori, indipendentemente dall’organizzazione venatoria cui appartengono.Mario Spagnesi
Presidente Ekoclub International

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