Si è disputato a Bouc-Bel-Air , cittadina vicino a Marsiglia, e alla presenza delle massime autorità politiche, europee e nazionali della Regione, il XIII Campionato europeo di chioccolo (chilet, reclamo bucal) organizzato dall’Aico (associazione che cura, per la Francia, queste manifestazioni che ogni domenica si svolgono regolarmente nel sud dell'”esagono” e che ha costituito un’importante scuola di chioccolo, non solo per cacciatori) in collaborazione con l’Aect (Associazione europea delle cacce tradizionali). “È stata una battaglia sul filo del chioccolo migliore – si legge sul sito www.anuu.org – in un avvincente spettacolo canoro dove i must di Francia, Spagna e Italia si sono confrontati con impareggiabili imitatori del Tordo bottaccio, del Tordo sassello, del Merlo e nella categoria diversi”. La giuria era composta da due componenti per ognuna delle tre nazioni; per il nostro Paese, i collaudati Giuseppe Maresio e Mario Cossetti. Per l’Italia, guidata da Umberto Carcò di Sacile, erano presenti Camillo Prosdocimo, Giorgio Rizzo, Graziano Manganelli ed Ettore Scabin, sotto la regia di Loris Dal Maistro. L’intensa preparazione svolta durante le eliminatorie primaverili, con un adeguato confronto tra i prescelti, per affinare il canto dei soggetti imitati ha consentito all’Italia di salire sul podio per il primo premio per tutte le categorie in gara. E cioè, con Camillo Prosdocimo nel Tordo bottaccio, nel Tordo sassello e nel Merlo, mentre Ettore Scabin ha primeggiato nella quarta categoria “diversi”. La Francia la spunta solo nel Gran Premio per Nazioni. Più di così non si poteva fare: dopo tanti anni, ritornare a casa con un risultato significativo che ci riporta al primo posto in questo Campionato europeo, varato nel 1998, quando il mitico Marius Barriére, padre delle cacce tradizionali del Var, si incontrò con l’allora Presidente della Face, l’avv. Bana, per formalizzare questa iniziativa che, di anno in anno, si traduce sempre in una grande partecipazione di pubblico e di simpatizzanti, per una forma tradizionale di quella cultura della ruralità che bene si completa e compenetra con il mondo della caccia. Attualmente questo campionato, che ha un valore popolare per riunire le rappresentanze venatorie dei Paesi del Mediterraneo sotto la sigla Aect, trova in Face Med – costola dell’organizzazione europea dei cacciatori per la più completa tutela e salvaguardia dei valori del sud dell’Europa – un sostegno determinante per la sua promozione nelle varie manifestazioni, organismo cui in Italia aderiscono le principali Associazioni venatorie (Anuu Migratoristi, Enalcaccia, Federcaccia, Libera Caccia).
A.B.
