La Federcaccia ravennate ha fatto sentire forte la propria voce sul nuovo calendario venatorio regionale. In una sala del Grand Hotel Mattei di Ravenna, stracolma di pubblico e alla presenza di alcuni consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione dell’Emilia-Romagna, l’11 aprile scorso, la presidenza della sezione ravennate ha portato a conoscenza la forte attività svolta verso la regione nel corso del travagliato iter del nuovo calendario venatorio regionale. Saltate inizialmente le consultazioni con le associazioni venatorie da parte della commissione regionale, la bozza di calendario, partita con un taglio penalizzante per alcuni importanti aspetti, è stata gradualmente “recuperata” in modo perlomeno accettabile, soprattutto in funzione dei tempi molto stretti che la regione aveva dato per le osservazioni. Preso atto dell’esordio del calendario, dalla Federcaccia ravennate, voce importante nel contesto venatorio migratorista regionale, con il presidente provinciale Dante Gianstefani e il vice-presidente regionale Italino Babini, è partita l’azione di coinvolgimento della Federcaccia regionale che ha sostenuto la posizione con il suo presidente Avv. Stefano Merighi. Era logico pensare che la sparizione delle Province avrebbe portato alla formulazione di un calendario univoco per tutto il territorio regionale, ma data la notevole differenza di ambienti e consuetudini venatorie da una “provincia” all’altra (si va dall’alta collina del piacentino alla zona umida del ravennate, con quanto ne consegue in termini di usi venatori), la proposta iniziale della associazioni venatorie era di conservare almeno per il primo anno, a corredo del nuovo testo, gli allegati delle integrazioni provinciali, per poi andare alla nuova definizione nel corso dei mesi successivi. L’altro aspetto contingente era l’inizio della selezione al cinghiale, fissata per il 15 aprile. Anche in questo caso la proposta era di licenziare quanto serviva per le cacce di selezione agli ungulati in generale, per le quali nulla sarebbe cambiato in ogni caso, e procedere successivamente per il resto del calendario. Richieste rimaste quasi del tutto inascoltate, con la conseguenza di dover lavorare in modo concitato.
L’assemblea dell’11 aprile ha peraltro posto in evidenza alcuni scollamenti che si sono registrati all’interno del mondo venatorio durante l’iter di approvazione del calendario. Aspetto preoccupante soprattutto guardando ai prossimi impegni: la modifica delle legge regionale n. 8, il piano faunistico regionale, e l’imminente modifica del regolamento dell’attività venatoria nelle aree di pre-parco. Tre prossimi impegni per i quali la Federcaccia si è già dichiarata pronta e decisa ad affrontare con forza e competenza la discussione. Non sono mancati nel corso dell’assemblea, specialmente dal consigliere di presidenza FIdC provinciale Claudio Miccoli, richiami alle associazioni agricole per enfatizzare l’importanza della presenza dei cacciatori per il controllo delle specie opportuniste che creano danni alle colture. Quanto al clima politico della serata (erano presenti, come detto sopra, consiglieri regionali di maggioranza e opposizione: Mirco Bagnari del PD e Massimiliano Pompignoli di Lega Nord), si deve registrare con soddisfazione che il tono degli interventi è stato coerente con la situazione, non di contrasto, teoricamente foriero di possibilità di dialogo. Nell’intervento conclusivo il presidente regionale avv. Merighi ha ribadito con forza il comportamento di chiusura al dialogo da parte della Regione e ha posto in evidenza come i prossimi appuntamenti (Piano Faunistico Venatorio e modifica della legge 8) siano fondamentali per il futuro dell’attività venatoria, augurandosi un cambio radicale di atteggiamento da parte della Regione. La Federcaccia ravennate, nell’affermare la propria soddisfazione per il risultato dell’assemblea, conferma anche per il futuro l’impegno per portare avanti i legittimi interessi dei propri soci e di tutti i cacciatori.

Nella foto, il tavolo della presidenza. Da sx. il consigliere di presidenza FIdC provinciale Claudio Miccoli, il presidente FIdC provinciale Dante Gianstefani, il vice-presidente FIdC regionale Italino Babini, il presidente FIdC regionale Avv. Stefano Merighi
 
					