TIRO A VOLO: AD ALBA, DALL’8 AL 10 OTTOBRE, TORNA IL TROFEO DEL TARTUFO

Quando, nel lontano giugno del 1959, il Senatore Osvaldo Cagnasso firmò l’atto costitutivo della Società tiro a volo Alba, certamente non poteva immaginare che, negli anni ’10 del nuovo millennio, lo stand di tiro fosse ancora lì, adagiato saldamente sulla riva sinistra del fiume Tanaro, ancora tenacemente impegnato a dispensare bersagli a quei tiratori che, sordi alle grida della tecnologia, rifiutano armi laser ed amano ancora sgretolare bersagli tirando il grilletto dei loro fucili costruiti in “vecchio” e sano acciaio balistico. Già, perché, in fondo, il tiro a volo non ha subito i repentini e radicali influssi delle tecnologie moderne (in primis l’elettronica) ma resta radicato alle tradizioni ed alla convinzione che i piattelli si rompono “con la testa” e non con le cartucce. Insomma, che la determinazione umana è sempre l’arma vincente. E con determinazione i consigli direttivi che si sono succeduti nella storia del tiro a volo Alba, hanno costruito, poco a poco, l’impianto di tiro divenuto famoso in tutta la provincia di Cuneo ed in tutto il Piemonte, per essere sempre all’avanguardia.
Pur non dimenticando il lavoro di tutti gli appartenenti ai vari consigli direttivi, è necessario ricordare, in modo particolare, uno dei presidenti storici, Bartolomeo Parussa, eletto nel 1991 e dimessosi solo nell’anno passato, il quale ha avuto l’enorme merito e la tenace passione di guidare la società in uno dei momenti più tristi e tragici della storia del Piemonte: l’alluvione del novembre 1994. Anche in chi scrive, il ricordo di quei funesti e terribili giorni è ancora vivo. Il fango che tutti gli Albesi pensavano di avere rimosso da ogni superficie e da ogni angolo, ha lasciato una traccia, una profonda cicatrice in coloro che hanno vissuto quei momenti.
La gloriosa fossa olimpica del campo Albese si era trasformata in un blocco di fango e le mitiche “Diavole Rosse” con lei, al punto che solo con l’aiuto dell’esercito si riuscì ad aprire un varco ed estrapolare le macchine dalla terribile morsa di melma. Ed ecco che la determinazione torna a fare la differenza e i soci del circolo, capitanati dall’infaticabile Bartolomeo, si rimboccano le maniche e riescono a fare volare piattelli già nella primavera del 1995, anche grazie alle “gare di solidarietà” di altri campi di tiro che fornirono un insostituibile aiuto.
I turisti che ogni anno in ottobre giungono nella “Capitale delle Langhe”, sono attirati, più che dai bellissimi panorami collinari dai colori accesi d’autunno e dai sapori dei vini della zona, dal profumo inconfondibile del Tuber Magnatum Pico, notevolmente più famoso con il nome di tartufo Bianco d’Alba. Coniugare gastronomia e sport per valorizzare l’immagine delle colline chiamate “Langhe”: probabilmente fu questa l’idea che balenò in testa agli organizzatori del primo “Trofeo del Tartufo”, la cui memoria si perde letteralmente nella notte dei tempi. Tutti i tiratori “veterani” nel raggio di molti chilometri, certamente ricordano il nome di questa gara. Tanto puntuale da diventare un appuntamento immancabile, il “Trofeo del Tartufo” si è svolto per moltissimi anni registrando sempre il “tutto esaurito”, annoverando, fra i partecipanti anche un certo Giovanni “Johnny” Pellielo, piuttosto famoso negli ambienti di tiro.
In questo scenario si delinea la nuova gestione della società “Tiro a Volo Alba”, dal Marzo 2010 ribattezzato “Parco del Capitano”. Giancarlo Borgogno, nuovo presidente della società, raccoglie la pesante ed onorata eredità di Bartolomeo Parussa (che, in ogni caso, non ha abbandonato il campo e si aggira spesso fra le pedane…) dando slancio e nuovo impulso allo stand.
Grazie alla collaborazione della moglie Tamara e di altre valide persone, la club house e il bar vengono ristrutturati e rinnovati. Le macchine lanciapiattelli richiedono interventi manutentivi che, purtroppo, si rivelano più onerosi del previsto, portando sino al rifacimento dell’intero impianto elettrico; interventi realizzati in modo impeccabile dal competente tecnico “tuttofare” Davide Cestari.
Ma per tornare ai lustri dei tempi che furono, manca ancora qualcosa. Perché non “rispolverare”, allora, quel “Trofeo del Tartufo” che tanta fama e fortuna portò a questa società? Detto fatto! Sfruttando il periodo favorevole, in cui si svolge anche la celeberrima “Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, nei giorni di venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 Ottobre, sarà possibile fare parte di un pezzo di storia di questo tiro, partecipando al primo “Trofeo del Tartufo” della nuova gestione. Succulento il montepremi, di ben € 1300, così come fa gola il tartufo del valore di € 300 messo in palio al barrage finale a cui parteciperanno i 6 migliori tiratori suddivisi per categoria.
L’entusiasmo del presidente Borgogno coinvolge anche il sig. Alessandro Bianchi, delegato provinciale della Fitav, il quale, memore delle avvincenti sfide del passato sulle pedane “langarole”, avalla lo svolgimento della kermesse. Alla notizia del ritorno del “Trofeo del Tartufo”, accorrono anche storici direttori di tiro come il sig. Carlo Cappa, già direttore di tiro del Trofeo in passate edizioni, il sig. Renato Bauducco, la sig.ra Emanuela Carlini ed il sig, Gianfranco Vandanesi, i quali compongono una squadra dalla perfetta armonia per la gestione delle gare.
Tutto è pronto, a quanto pare, e sul campo si avverte già l’atmosfera festosa ed agguerrita della gara e, forse solo per suggestione, anche un sentore di tartufo. Mancano solo i tiratori…

Condividi l'articolo su: