Con l’ordine del giorno presentato a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale piemontese, il consigliere del Pdl Marco Botta ha chiesto di “porre in atto, in tempi brevi, interventi concreti e mirati al fine di contenere il numero dei selvatici con l’attuazione di un piano di contenimento e con l’estensione dei risarcimenti a una maggiore parte dei danni”.
Botta ha infatti spiegato che, a causa dell’elevato numero di ungulati, per molte aziende agricole del territorio piemontese e in particolare dell’alessandrino è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività. In pericolo, poi, vi è la stessa sicurezza nelle aree rurali e periurbane: l’elevata densità di selvatici sta infatti minacciando campi coltivati, centri abitati e anche le strade, dove l’attraversamento da parte degli animali rappresenta una vera e propria insidia.
“Negli ultimi dieci anni – ha dichiarato Botta a www.tuononews.it – gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l’aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l’ambiente”.
Il soprannumero di ungulati non è più, insomma, una mera questione di risarcimenti dei danni, “ma è diventato un fatto di sicurezza per le persone e per la vita nelle campagne”. Anche circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati di aree montane e svantaggiate è diventato rischioso.
“Oltre ai pericoli per le persone – ha spiegato il consigliere regionale – la moltiplicazione degli animali selvatici sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica, che hanno superato in Italia i 70 milioni di euro all’anno stimati dal rapporto Eurispes”.
Arianna Biagi