LOMBARDIA: ACCORDO PDL-LEGA SULLE DEROGHE, SODDISFATTO LIGASACCHI

Dopo mesi di scontri, in Lombardia è stato finalmente raggiunto un accordo fra Pdl e Lega in materia di deroghe. Niente apertura di settembre con le deroghe, niente caccia a dicembre, calano i carnieri complessivi ma viene aggiunta la specie storno a quelle già cacciabili lo scorso anno (fringuello, peppola, pispola e frosone). Questo il risultato della mediazione politica, che lascia soddisfatto il già Consigliere regionale Vanni Ligasacchi: “Hanno evitato di gettare al vento alcune conquiste storiche frutto della mia legge”, ha commentato Ligasacchi sul suo sito www.vanniligasacchi.it, accennando però alla necessaria approvazione della commissione regionale (arrivata nella mattinata di ieri, mercoledi 8 settembre, con un unica modifica per la peppola, che sarà cacciabile dal 10 ottobre al 10 dicembre e non dal 1° ottobre 30 novembre. N.d.r.) e alle “forche caudine del Consiglio regionale nella giornata di martedì 14”. “Se tutto va bene – assicura – e non ci saranno imboscate, avremo la legge in vigore prima del 2 ottobre”. Ligasacchi sarà presente in Regione, al momento decisivo. “Per difendere con i denti un provvedimento che ho voluto forse più di ogni altra norma – precisa –E non solo perché mi reputo il padre delle deroghe, parlo da cacciatore adesso: se non si da continuità alla legge le nostre tradizioni sono morte. Ecco perché sono così arrabbiato con la Lega che in questi giorni non si decideva a rispettare il patto con gli elettori”.  Secondo Ligasacchi, questa legge ha però qualche difetto: “Niente apertura a settembre, niente deroghe a dicembre, calano i carnieri complessivi, sbagliato definire i giornalieri così perché si rischia la chiusura per raggiungimento del numero”. E poi la firma di Renzo Bossi arrivata solo per ultima,“senza troppa convinzione”. Ma ci sono anche molti aspetti positivi: “L’introduzione dello storno senz’altro – osserva Ligasacchi – l’intero impianto della legge riconfermato non è roba da poco”. Tuttavia, la cosa più preoccupante della legge sarebbero “i difetti più grossi che non si vedono”, ovvero l’abbassamento di tempi e carnieri senza fare riferimento, in nessuna sentenza, ai tempi e ai carnieri stessi. “Le sentenze parlano di mancanza di controlli e di carenza di motivazioni – spiega Ligasacchi – Di queste io non ne vedo traccia nella proposta presentata. Secondo me si rischia grosso a ripresentare una legge senza queste integrazioni”. Ma il già Consigliere regionale aggiunge che, dopo aver lavorato qualche mese per recuperare a Bruxelles e a Roma i dati richiesti, ora li ha predisposti sotto forma di emendamento. “Chissà se qualche Consigliere regionale avrà l’umiltà di chiedermeli”, commenta, “Io garantisco che, come ho dato qualche consiglio gratuito in fase predisposizione del testo, sarò ben lieto di fare altrettanto, adesso, sull’emendamento mancante”.

A.B.

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