DEROGHE LOMBARDIA: MIGLIAIA DI CACCIATORI ALLA MANIFESTAZIONE DEL CUPAV

Voci e tamburi dei cacciatori hanno risuonato in piazza Duomo a Brescia giovedì scorso per manifestare contro il respingimento della caccia in deroga da parte della Regione Lombardia. “Gli organizzatori – si legge su Il Giornale di Brescia – hanno stimato non meno di tremila presenze”. Lo scontento sui volti, nelle voci e negli striscioni era esplicito, così come palpabile era l’aumento della sfiducia nella politica. Il Coordinamento unitario provinciale delle associazioni venatorie di Brescia e di Bergamo, che unisce tutte le maggiori associazioni venatorie del territorio, ha così voluto incontrare il prefetto Narcisa Brassesco Pace per chiedere che sia permesso per legge di praticare il prelievo in deroga di alcune specie. “Abbiamo voluto rivolgerci al prefetto – ha dichiarato Marco Bruni, presidente di Fidc Brescia – per dimostrare che il problema della caccia in deroga è reale: ci sono migliaia di persone civili che manifestano correttamente e che vogliono soltanto poter esercitare una passione, peraltro radicata nella nostra provincia. Abbiamo delle esigenze e vanno trovate delle risposte”. Anche perché, come sottolineato dal presidente della sezione bresciana di Federcaccia, l’attività venatoria in questo territorio non è solo un hobby, ma muove anche un comparto economico. “La caccia in questa stagione – ha spiegato Bruni – fa girare l’economia. La Corte Europea ritiene inadeguato l’articolo della legge 157 che regolamenta il prelievo in deroga, in quanto non sufficientemente tempestivo”. “Ad oggi – ha proseguito il presidente provinciale Fidc – non possiamo praticare attività venatoria con le specie tradizionali bresciane dei piccoli migratori (fringuello, peppola, frosone, pispola, storno e prispolone): essa è proibita dall’allegato 2 della direttiva europea, ma potrebbe essere consentita in deroga”. Il mondo venatorio di Brescia e Bergamo chiede quindi che la Regione, tramite un atto amministrativo, dia la possibilità di cacciare realmente, “come del resto sta accadendo in Veneto – ha precisato Marco Bruni – Il Prefetto si farà portavoce di questa esigenza, sia con la Regione che con lo Stato”. Le speranze sono quindi riposte in una delibera della Giunta regionale, ma anche in questa direzione i segnali di disponibilità resterebbero confusi. Pertanto i cacciatori hanno incontrato il Prefetto vicario Spera, che ha promesso di inviare una nota in Regione per segnalare le istanze del mondo venatorio. Alla fiaccolata, con tanto di croci e bare a rappresentare la morte della caccia per le decisioni prese in Giunta, erano presenti non solo i cacciatori delle associazioni che formano i Cupav, ma anche alcuni rappresentanti politici, come il consigliere regionale Gianmarco Quadrini dell’Udc e Vanni Ligasacchi, consigliere regionale nello scorso mandato tra le fila del Pdl nonché appassionato cacciatore.

Arianna Biagi

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