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IL PRESIDENTE FIDC DI SPOLETO LUCIANO CALABRESI A 360 GRADI

IL PRESIDENTE FIDC DI SPOLETO LUCIANO CALABRESI A 360 GRADI

Luciano Calabresi a 360 gradi. A pochi giorni dalla sua riconferma, il presidente della Federcaccia comunale di Spoleto parla di procedure e programmi, cogliendo inoltre l’occasione per dire la sua in merito al dibattito sulle modifiche della legge quadro 157/92, che regola l’attività venatoria in Italia.

“Innanzitutto – esordisce Calabresi – voglio dare il benvenuto ai 5 nuovi consiglieri, augurando loro buon lavoro con la certezza che sapranno integrarsi al meglio all’interno del direttivo. Ogni volta che abbiamo rinnovato il consiglio sono entrate delle persone nuove, e quest’anno non ha fatto eccezione. Ognuno, a cominciare dai nuovi, farà la sua parte in base al tempo e alle competenze di cui dispone. Voglio poi ricordare che la nostra sezione ha sempre aperto il consiglio a tutti, avendo cura che nel loro insieme i consiglieri rappresentassero il maggior numero di territori dello Spoletino e tutte le varie tipologie di caccia praticabili. Siamo un’associazione che non guarda al colore politico dei suoi componenti, in quanto la caccia per noi non è una questione di tessere quanto piuttosto una comune passione. Tornando alla rappresentatività dei territori – prosegue il presidente – oltre ad avere consiglieri ‘spalmati’ su tutto lo Spoletino, abbiamo intenzione di individuare dei referenti esterni al consiglio, almeno uno per ogni realtà più importante dal punto di vista venatorio. Con questi referenti organizzeremo degli incontri periodici, per sentire la loro voce e comprendere al meglio cosa serve fare e dove occorre farlo. Inoltre Federcaccia rimane sempre aperta a qualsiasi tipo di collaborazione, da parte dei cacciatori o dei simpatizzanti che volessero proporre idee e iniziative”.

Le idee chiare, a dirla tutta, Calabresi ce le ha anche in tema di riforma della legge nazionale, argomento tornato più che mai in voga negli ultimi tempi. “Premetto che il confronto ci deve essere, a livello nazionale, tra associazioni venatorie, il mondo degli agricoltori (che sono parte integrante della nostra attività) e con la parte sana dell’ambientalismo italiano, quella cioè che è senza pregiudizi nei confronti della caccia e di chi la esercita. Ciò premesso, mi auguro che almeno vengano rispettati 6 punti salienti. Il primo è un pacchetto di giornate alla migratoria su tutto il territorio nazionale, senza alcun tipo di aggravio economico né procedurale, che comprenda almeno 10 giornate ma possibilmente 15; poi l’abolizione della scelta della tipologia di caccia; la depenalizzazione di alcuni reati venatori minori, non certo il bracconaggio; l’aggiornamento dell’elenco delle specie cacciabili e dei tempi; la possibilità di ottenere il rilascio della prima licenza di caccia a 16 anni, come avviene da sempre nella vicina Francia; e, in ultimo ma non certo in ordine di importanza, vogliamo certezza per tutti i cacciatori sulle cacce in deroga. Una certezza che deve essere comune a tutti a partire sin dalla primavera antecedente l’apertura. Vogliamo una direttiva che non sia ambigua e che non dia possibilità alcuna di impugnazione presso questo o quel tribunale amministrativo regionale”.

Dopodiché Luciano Calabresi auspica, “a nome della Federcaccia di Spoleto ma mi auguro anche per conto di tutti i livelli regionali, che ci sia una maggiore attenzione nei confronti della caccia col cane da penna, perché negli ultimi anni è quella che soffre di più a causa del clima, dell’agricoltura – che in molte zone non favorisce la sopravvivenza degli animali selvatici – e dei ripopolamenti non sempre eccellenti. Infine – conclude il presidente Fidc di Spoleto – desidero rivolgere il mio plauso a tutti i parlamentari, di qualsiasi schieramento politico, che dimostrino sensibilità nei confronti della modifica della 157/92 nell’interesse dei cacciatori.

Spoleto, 3 marzo 2009

Ufficio Stampa Federcaccia Umbra – Sezione di Spoleto

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