Riflettori accesi ancora una volta sui cinghiali : il fenomeno dei danni da fauna selvatica collegati in particolare ai cinghiali continua sull’intero territorio della provincia di Frosinone , come nel resto del Lazio. In questo momento le preoccupazioni maggiori arrivano da Anagni , Ferentino , Paliano , Patrica, Ripi ma sono solo la punta dell’iceberg . Il fenomeno si espande a macchia di leopardo su tutto il territorio causando danni per milioni di euro e centinaia di incidenti stradali .
E’ partita già a dicembre scorso la fase operativa del protocollo di intesa firmato a maggio dello scorso anno da Coldiretti , Regione Lazio , Federparchi e Legambiente che si presenta come un approccio integrato per contenere la presenza dei cinghiali e ridurne il loro impatto ambientale .
‘’Prendiamo atto dell’impegno profuso dalla Regione su quella che ormai è divenuta una vera piaga per il comparto agricolo – dichiara Vinicio Savone Presidente Coldiretti Frosinone– ma purtroppo ancora non si riescono a cogliere risultati tangibili che possano almeno porre un primo freno soddisfacente a questa grave situazione. Ciò che invece non conosce sosta – prosegue Savone – è la proliferazione dei cinghiali e i danni da loro provocati alle coltivazioni’’ .
Per affrontare una situazione estremamente critica, Coldiretti suggerisce alla Regione una strada prioritaria. Gli imprenditori agricoli, tramite l’associazione dei produttori, chiedono di ricevere con urgenza gli indennizzi economici previsti per i danni subiti da fauna selvatica.
Coldiretti chiede anche di dare un nuovo impulso alle azioni per il contenimento dei cinghiali la cui presenza, anche prima del Covid, era considerata problematica nelle aree protette, nei campi coltivati ed anche in contesto cittadino .
‘’ E’ necessario semplificare ed uniformare sull’intero territorio regionale le operazioni di contenimento anche da parte dei proprietari/conduttori dei fondi danneggiati’’ dice Savone concludendo ‘’occorrono insomma regole, modalità e tempistiche certe, chiare , snelle e soprattutto omogenee su tutto il territorio’’.
‘’ Sono numerosissime le segnalazioni che riceviamo quotidianamente dagli imprenditori agricoli dei nostri comuni che denunciano devastazioni di intere piantagioni e colture, che non possono più continuare a pagare il conto di questa annosa situazione – spiega il direttore di Coldiretti di Frosinone e Latina Carlo Picchi – in fondo chiedono solo di esercitare il proprio legittimo diritto d’impresa, producendo per i cittadini e non per gli animali nocivi ‘’. Continua :‘’ Gli agricoltori non ne possono più delle continue scorribande dei cinghiali che, vanificando il lavoro di un anno e unendosi alle altre numerose emergenze attuali , pesano oltremodo sui loro bilanci aziendali“.
‘’A rischio infatti – conclude Picchi – oltre all’equilibrio ambientale, è la stessa presenza degli agricoltori soprattutto nelle zone interne e con essa quella costante opera di manutenzione che garantisce la tutela dal dissesto idrogeologico’’.