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INCENDI. IL DL SI TRASFORMA IN UNA SFIDA IDEOLOGICA

“Sul tema della caccia abbiamo assistito a un dibattito ideologico. E che ha visto alcuni schierarsi su posizioni precostituite, a favore della sospensione della caccia nelle aree in cui si siano avuti incendi gravi, per i quali si preveda lo stato di emergenza. Non possiamo dimenticare che, in quegli stessi territori, vivono e lavorano agricoltori anch’essi colpiti dai roghi. Che pagano lo scotto sulla propria pelle. La stagione venatoria funge da argine al proliferare di cinghiali e animali selvatici che, a loro volta, danneggiano le coltivazioni. Se sospendessimo la caccia, questi agricoltori pagherebbero un prezzo doppio”. A dichiararlo è stata la senatrice Laura Garavini, Vicecapogruppo vicaria Italia Viva dopo la votazione in commissione di questa mattina che ha visto bocciato l’emendamento De Petris-Buccarella che mirava ad ampliare i divieti di caccia sui terreni percorsi dal fuoco, dove già l’attività venatoria è vietata per 10 anni.

“E’ vergognoso – ha dichiarato la De Petris – che oggi, in commissione Ambiente, durante l’esame del decreto Incendi, sia stato bocciato l’emendamento volto a sospendere la caccia in caso di incendi come quelli che hanno flagellato il nostro Paese durante l’ultima estate. Emendamento che peraltro si limitava a intervenire solo nei Comuni interessati dagli eventi e in quelli limitrofi”.

A votare a favore dell’emendamento, oltre ai due firmatari, (Leu Ecosolidali), le senatrici Paola Nugnes e Virginia La Mura del Gruppo Misto e i senatori dei 5S. Hanno espresso voto contrario tutto il Centrodestra, le Autonomie e Italia Viva. Astenuti i senatori del Pd.

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