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CV PROVINCIA DI BELLUNO: QUALCHE LUCE E QUALCHE OMBRA, UNA SPERANZA!

CV PROVINCIA DI BELLUNO: QUALCHE LUCE E QUALCHE OMBRA, UNA SPERANZA!

In merito al calendario venatorio presentato da parte del Commissario della Provincia di Belluno il Presidente Regionale Giuliano Ezzelini Storti e il responsabile provinciale Elio Battorti hanno dichiarato:

“Pur apprezzando lo sforzo prodotto dalla Provincia non siamo particolarmente soddisfatti del calendario per alcune criticità presenti in esso.

In particolare vogliamo evidenziare che non troviamo sufficienti giustificazioni a che siano state prodotte talune restrizioni per i periodi di caccia non conformi neppure agli indirizzi Guida dell’ISPRA che potrebbero costituire ostacolo ai fini del raggiungimento degli obiettivi dei piani di abbattimento agli ungulati.

Riconosciamo che lo sforzo per migliorare la situazione c’è stato, ma riteniamo che si sarebbe potuto fare di più e meglio. Per esempio sul disciplinare tecnico dove sono state previste penalizzazioni per le Riserve di Caccia che non raggiungono il piano di abbattimento agli ungulati, non esiste nessuna sorta di esame di riparazione come potrebbe essere stata la selezione primaverile purtroppo totalmente ignorata.

Speravamo di leggere segnali che superassero carenze dell’amministrazione nella gestione faunistica venatoria che purtroppo negli atti non abbiano colto.

Il nostro auspicio era ed è che trovi sempre più riconoscimento istituzionale l’azione unitaria frutto del dialogo tra le autonome associazioni venatorie al fine di valorizzare il volontariato e la cultura della partecipazione.

L’ARCI CACCIA ricorda le tensioni e gli errori commessi negli anni 80 con una gestione faunistica integralista, consumista, che ha prodotto l’isolamento dei cacciatori a causa del “potere” accentrato in una unico soggetto e, con fallimentari esiti, che sono stati superati solo grazie alla Magistratura che ha definitivamente chiuso la stagione della delega esclusiva.

L’ARCI CACCIA che aveva fortemente denunciato e contrastato quella sciagurata gestione si augura che con l’evoluzione dell’assetto istituzionale delle Provincie – dopo la legge “Del Rio”, nessuno guardi nostalgicamente a quel passato buio per la caccia a Belluno.

L’ARCI CACCIA propone alle altre Associazioni venatorie, alle associazioni agricole e agli ambientalisti coinvolti e partecipi alla gestione sociale faunistico venatoria di promuovere insieme ai comuni ed alle istituzioni una iniziativa per discutere le condizioni per un miglior futuro della caccia.

Solo rafforzando l’unità e coniugando interessi diversi ma con l’obiettivo unico di valorizzare l’attività venatoria e la fauna, bene pubblico, si creeranno quelle condizioni indispensabili per parlare alla società e in modo particolare per coinvolgere le nuove generazioni che dovranno individuare l’attività venatoria come elemento essenziale per l’equilibrio di gestione del patrimonio fauna.”

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