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LA CACCIATRICE LEPORATTI RISPONDE ALL’ARTICOLO DEL DOTT. MORELLO PUBBLICATO SU DONNA MODERNA

LA CACCIATRICE LEPORATTI RISPONDE ALL’ARTICOLO DEL DOTT. MORELLO PUBBLICATO SU DONNA MODERNA

Pubblichiamo la risposta di Lara Leporatti, cacciatrice, allo scritto del Dott. Morello dal titolo “La caccia uccide gli animali e anche la nostra intelligenza”, contenuto nella rubrica “La posta” della rivista Donna Moderna

Gent.mo Dott. Morelli

Ho letto il suo scritto “La caccia uccide gli animali e anche la nostra intelligenza”, articolo contenuto nella rubrica “La posta” della rivista Donna Moderna. Mi permetta di non essere d’accordo su quanto Lei afferma e di provare non poco sconcerto nella durezza delle sue parole nei confronti dei Cacciatori, tacciati in ultima analisi di insensibilità nei confronti dei bisogni della natura, aridità questa rilevata e paragonata alla morbosa attenzione che la gente comune ha avuto nei confronti di Rosa ed Olindo. Incredibile ed osceno paragone se si considera che le grandi attenzioni verso gli orribili fatti di questo genere sono scatenati proprio dai mass- media, (rotocalchi compresi!) e non certo per scopi educativi!

In un suo passaggio lei afferma “Per fortuna le donne non hanno nel loro DNA la caccia, a differenza di lei e di poche altre”. Quelle che lei definisce “poche altre” sono ben oltre 3000 nel nostro Paese, tutte praticanti l’attività venatoria. Siamo poche? Non proprio. Siamo in ogni modo in continua crescita. Lei dice poche altre…le poche altre sono ad esempio le Cacciatrici del Trentino, riunite persino in un’Associazione. Sono madri, sono mogli, sono fidanzate di ogni ceto sociale che hanno la caccia nel loro DNA, donne che si preoccupano di trasmettere passione e cultura rurale ai propri e agli altri figli, intervenendo magari in quelle scuole dove la cultura è ad indirizzo unico, dove si raccontano le favolette strappalacrime del povero Bamby reso orfano dal crudele cacciatore. Ma in fondo siamo poi tanto poche? Le Cacciatrici Alto-Atesine, Gruppo Cacciatrici del Trentino, Settoriale Fidc di Firenze, La Caccia è Donna, Le Amiche di Scolopax, Le Dianare, Le Amiche di Artemide, All Female Hunters… tanto per citarle alcuni gruppi…

Lei scrive su una rivista dal titolo “Donna Moderna”, Quale sarebbe questa donna moderna? Quella che decide a che ora deve comprare un paio di scarpe? Perché i piedi non siano gonfi?, quella che butta il rossetto dopo tre mesi o rinnova il proprio beauty-case almeno due volte l’anno? Quella che indossa tacchi a spillo e minigonna nelle pulizie di casa e per mancanza di tempo cucina in cinque minuti piatti con soia e wasabi?, dietetici e nutrienti…e le conoscenze enologiche si arenano allo spriz- aperitivo del giovedì sera con le amiche? Voglio dire… se il modello di donna moderna somiglia ad un’oca starnazzante… oggi sono veramente contenta di avere nel mio DNA la passione per la caccia. Mi preme ricordare che la donna, sempre, anche nell’attività della caccia, mantiene integra la propria femminilità, oggi ancor più che nei tempi passati, anche  attraverso l’uso di abbigliamenti adeguati e dedicati alla propria passione. Non mi soffermo in questo, è un dettaglio frivolo, vado oltre Dottor Morelli.  Il contenuto del suo scritto è sì un’offesa, ma all’intelligenza delle persone, almeno nei punti dove lei afferma che gli animali sono “molto intelligenti”. Se è pur accertato che, attraverso lo studio dell’etologia sociale degli animali, l’uomo non è il solo essere a ravvisare forme organizzative sociali altamente sviluppate… ma da qui ad attribuire un’intelligenza di tipo umano alle bestie…ce ne vuole.

Affermare poi che dovremmo ascoltare i bambini fa  molta tenerezza, ma la prego lasci stare. E’ un argomento questo che irrita più di ogni altro e le spiego subito il perché. Non vi siete mai chiesti perché la stragrande maggioranza dei cacciatori attuali è nata e vive in campagna? Pensate forse che l’educazione fuori dalle grandi città sia improntata sulla violenza verso la natura? Pensate che nelle campagne ai nostri figlioli sia insegnata la violenza verso gli animali? Se così pensate siete certo in grave errore.  Mi capita in alcune occasioni di vedere bambini allevati in “stile moderno”, bambini che vengono tenuti in case sterili, perché la terra è sporca, il cane non si tocca, non si gioca al pallone perché si suda,… meglio dunque la play-station… bambini con manifestazioni di allergie sempre più preoccupanti…in questo caso ha ragione lei…li dovremmo ascoltare sti bambini. Ma dovremmo pure insegnar loro che il pollo non nasce già spiumato in uno scaffale del supermarket, che il latte non si forma in automatico nel tetrapak, che la bistecca di vitello prima di finire in rosea presenza nel banco-frigor faceva  muuu…e qualcuno, pur non provando nessuna emozione…..  sono queste le cose che dovremmo insegnare ai Vostri figli…perchè i nostri già le sanno. Noi non mandiamo il nonno a morire in ospedale affinché il piccolo non ne rimanga scioccato per l’eternità…Ma tutti i ragazzi dovrebbero sapere che la morte fa parte della vita. Forse, molti di loro, crescendo, apprezzerebbero di più la propria esistenza. Vede Dott. Morelli, lei non ama la caccia e  me ne dispiace davvero tanto. E’comunque lei che perde qualcosa di veramente bello. Il vagare per il bosco con il proprio cane, il fucile in spalla e tornare la sera il più delle volte con il carniere vuoto mi riempie la vita.  In questo lei non può capirmi Dottor Morelli, per analogia è come se lei tentasse di far comprendere il senso dei colori ad un bambino nato cieco. Quando lei sarà in grado di far questo io la inviterò a caccia e sono certa che la comprenderà.

Ossequi.  Lara Leporatti Cacciatrice

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